Le elezioni sono alle porte e per Michele Nicoletti sembrerebbe profilarsi la corsa più difficile, quella in Valsugana. Ma il parlamentare trentino a farsi intimorire non ci sta e guarda già ai prossimi, importanti, traguardi. A partire dalla candidatura per la presidenza dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa «che — assicura — sarebbe un grande orgoglio trentino».
S. Pagliuca, "Corriere del Trentino", 10 gennaio 2018
Onorevole, questa per lei è stata la prima legislatura. Che bilancio ne trae?
«È stata una legislatura difficile, molto intensa e tesa per tutti, ma sono e siamo soddisfatti. I risultati del nostro impegno sono nei numeri: il livello di occupati, come evidenziato dall’Istat, è il più alto degli ultimi 40 anni, con risultati importanti sopratutto tra i giovani. Direi che ci siamo saputi meritare la fiducia degli italiani».
Ma i sondaggi vedono il centrosinistra alla rincorsa del centrodestra.
«È vero, scontiamo due problemi: le divisioni interne e l’essere una forza di governo che inevitabilmente ci espone a critiche maggiori. Le proposte degli altri, però, non sono affatto rassicuranti: votare Cinque Stelle significa fare un salto nel buio, votare il centrodestra significa tornare indietro a scenari catastrofici, come quelli della crisi dello spread, della lettera della Bce, del governo Monti».
Esclude quindi la possibilità di un governissimo?
«Sono certo che il Pd riuscirà a fare bene alle urne, ma se non bastasse, saremo pronti a ragionare con le forze che si dimostreranno disponibili e responsabili».
Per lei, in Trentino, si parla di una candidatura in Valsugana anche se la presidente del Pd, Borgonovo Re, si era esposta affinché le fosse riservato il collegio di Trento.
«Quando si avvicinano le elezioni si parla sempre troppo di nomi e poco di programmi. Dovremmo, invece, esercitarci di più sui contenuti, valorizzando l’esperienza unica e positiva della coalizione del centrosinistra autonomista. Quanto a me, sono a disposizione del partito».
A gennaio, intanto, per lei si profila un importante appuntamento.
«Sì, il gruppo dei Socialisti, Democratici e Verdi dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa mi ha designato quale candidato alla presidenza dell’Assemblea. Se venissi eletto, sarebbe la seconda volta dal 1949 che un italiano ricopre questo incarico. Sarebbe un grande orgoglio per tutti i trentini».