Monsignor Iginio Rogger l'11 novembre del 1991 raccolse la testimonianza di Karl Gruber, il quale confidò che lui e Degasperi si erano resi conto che non sarebbe bastato siglare un grande documento internazionale, per vedere realizzate le cose contenute in esso, concordando che la strada per realizzare i diritti etnici della popolazione tedesca dell'Alto Adige sarebbe stata agevolata dalla compresenza e dalla compartecipazione dei trentini.
Gianclaudio Bressa, "Trentino", 19 dicembre 2017
Nasceva da questo illuminata intuizione, trasformatasi in accordo, la storia dell'autonomia del Trentino Alto Adige Südtirol. Storia che ha trasformato questa regione nel modello di autogoverno e di convivenza più avanzato in Europa.Sminuire il senso e il cammino della Storia rischia solo di farci perdere nel labirinto del nazionalismo populista, ahimè risorgente in questo tempo in Europa.Qualcuno pensa davvero che la proposta del doppio passaporto, italiano e austriaco, sia coerente con la visione di Karl Gruber e di Alcide Degasperi?
E soprattutto sia di qualche utilità allo sviluppo dell'autonomia speciale di Trento e Bolzano?Un conto è la propaganda, un altro la cultura politica-istituzionale.Nel corso di questi decenni in Alto Adige la propaganda, anche nei momenti di massima tensione, è sempre stata sconfitta dalla cultura e dalla lungimiranza delle forze politiche che hanno governato la Provincia e la Regione.
Se il Cancelliere Kurz ha dovuto concedere qualche cosa all'alleato Strache, deve però sapere che la vita del suo governo non può cambiare la storia dell'Alto Adige- Südtirol.E la storia di questa terra ha indicato senza indugi la via della convivenza basata sulla capacità dell'autogoverno.Quello che è importante non è contarsi, ma contare.E per contare serve la politica, l'unità di azione di Trento e Bolzano, le ragioni dell'autonomia da rappresentare con forza a Roma e a Bruxelles.Tutto il resto non è nemmeno nostalgia, è un errore.