Ciclabili, passaggi in crescita. Sono 2 milioni

Complice una stagione estiva decisamente favorevole, le piste ciclabili del Trentino hanno registrato dall’inizio dell’anno più di due milioni di passaggi. Le 14 stazioni di controllo — dislocate lungo i 430 chilometri di tracciato ciclopedonale che si insinuano tra le vallate — hanno raccolto dati in crescita sul transito di biciclette e pedoni, in entrambi i sensi di marcia.
M. Montanari, "Corriere del Trentino", 6 ottobre 2017

 

E le cifre dell’indotto annuo generato dalla rete ciclabile sul territorio trentino appagano (e ripagano) la Provincia per gli investimenti portati avanti nella costruzione di infrastrutture per la mobilità su due ruote. «Si tratta di circa 110 milioni di euro all’anno», spiega l’ingegnere dell’ufficio infrastrutture pedonali Sergio Deromedis.

Nei primi otto mesi del 2017 (fino ad agosto) sono stati registrati 1,6 milioni di passaggi. Considerando che nello stesso periodo, nel 2016, ne vennero registrati 1,4 milioni, risulta evidente che l’incremento è stato consistente. Di dieci punti percentuali preceduti dal segno più.

Il maggior numero di pedalate è stato poi effettuato nei mesi estivi: tra giugno e settembre si concentra il 70% del traffico. Ulteriore conferma di una rete di vie funzionante e con capacità di attrarre un numero sempre maggiore di turisti (non a caso sempre di più si parla di cicloturismo ). Merito dei servizi che sbocciano lungo i percorsi. Bicigrill, alberghi, parchi e punti per riparare eventuali guasti al veicolo. Merito, inoltre, delle continue integrazioni che vengono fatte ai percorsi già esistenti e delle costruzioni di nuovi tracciati. Primo tra tutti, il progetto «Garda by Bike», 140 chilometri di pista ciclopedonale che circonderà il lago di Garda, consentendo ai turisti appassionati di pedalata di arrivare anche sulle sponde trentine, dalle quali partono altri collegamenti provinciali. I tratti di ciclabile già presenti lungo il lago sono un punto nevralgico del cicloturismo della provincia di Trento: Arco è la stazione che registra più passaggi in assoluto (450.000 solo nel 2016).

Altre le novità in arrivo; si parla di un collegamento ciclabile tra Trento e Cadine (lungo il Bus de Vela), alla Rocchetta e fra Trento e Pergine. Franco Buffa (ingegnere Piste ciclopedonali del Trentino) definisce quest’ultimo un «progetto ambizioso», che collegherà la Valsugana al capoluogo attraverso la vecchia strada dei Crozi. Ma è ancora tutto solo su carta: «I lavori inizieranno l’anno prossimo». Obiettivo: un Trentino ciclabile e pedonale, per diversi fruitori, e non solo nei mesi estivi. Restano problematiche da risolvere.

Tra quelle evidenziate da un’indagine sulla percezione delle piste ciclopedonali provinciali da un campione di persone (2014), era emerso che gli utilizzatori di ciclabili considerassero poco sicuri certi tratti della rete perché confluivano in strade provinciali trafficate. «La criticità era reale, ma è stata in parte già risolta con l’introduzione di numerosi sottopassaggi — spiega Franco Buffa —. Negli ultimi anni è stata preparata l’ossatura, ora consolidata, dei tracciati. Gli interventi che servono sono di perfezionamento o di raccordo; i più difficili e costosi».