Europeismo e Autonomia, due scelte di campo importanti per i civici

Ogni contributo alla riflessione politica è interessante e ancora di più lo è quando arriva dai territori, dai comuni, le istituzioni più prossime ai cittadini. In questo senso, il manifesto: «Una base civica per il Trentino» offre uno stimolo positivo poiché senza declinare appartenenze partitiche, opera una scelta di campo per almeno due ragioni.
Elisa Filippi, 29 luglio 2017


La prima è la vocazione europeista esplicitata e richiamata più volte in filigrana. In un periodo storico nel quale il progetto europeo appare seriamente messo in discussione si tratta di una scelta non scontata.
Il dibattito anche italiano è e sarà sempre più polarizzato attorno a questo tema, ovvero tra chi crede che dalla crisi economica e sociale si esce solo aumentando barriere e alzando steccati (sulla scia del protezionismo economico dell'era Trump) e quindi uscendo dall'Euro (posizione promossa da una parte dell'offerta partitica italiana), e tra coloro che invece sostengono che non vi è risposta efficace alle più importanti sfide che toccano tutti i cittadini, dalla sicurezza alla crescita, dalla gestione efficace delle migrazioni alle opportunità di sviluppo, che possa essere data in solitudine da un singolo Paese.
Nell'individuazione del «rapporto con l'Europa» come elemento costitutivo del movimento troviamo un posizionamento chiaro rispetto alla necessità di rafforzare la cooperazione europea, impegnandosi allo stesso tempo per un suo cambiamento.


La seconda e coerente scelta di campo sta nella riaffermazione del valore dell'Autonomia intesa nella sua dimensione relazionale: un'Autonomia speciale non come elemento di isolamento, conservazione e chiusura, ma come condizione dinamica che vive e cresce solo se in relazione con le comunità, con il livello nazionale ed europeo.
Si tratta di premesse importanti che meritano di essere approfondite e che tuttavia sarebbe un peccato da parte dei Partiti considerare ai soli fini di approdi tattici o di posizionamenti elettorali.
Se condividiamo che ciò di cui il Trentino oggi ha bisogno è un'analisi senza tabù del sistema per innescare un processo di cambiamento in grado di restituire dinamicità ad un modello di sviluppo che molto ha costruito, ma che in questo momento sta mostrando alcune difficoltà, l'invito è ad avviare e costruire insieme una riflessione sul futuro della nostra Comunità e del Paese.
A metà ottobre il Partito Democratico si riunirà per dare vita ad un processo di partecipazione aperto e costruttivo finalizzato all'elaborazione di un coraggioso programma di riforme per rilanciare il Paese.
L'augurio, e l'impegno da mettere in campo, è affinché questo appuntamento nazionale sia preceduto da un'iniziativa trentina altrettanto aperta e orientata alla riflessione costruttiva attorno a tre grandi temi: Europa ed Autonomia, Crescita e Sviluppo economico, migrazioni e sicurezza comune.
Un'occasione nella quale coinvolgere tutte le persone che vogliano contribuire a partire da coloro che si riconoscono in una basa civica per il Trentino, affinché tali energie possano essere riconosciute e valorizzate prima di tutto per l'apporto, anche critico e indipendente, di idee, di proposte e di esperienze che potranno generare.