Il progetto politico dei civici ha perimetri incerti e gambe corte, per costruire un’alternativa all’attuale maggioranza di governo. Lo sostiene il capogruppo del Pd Alessio Manica che, dallo scorso agosto, osserva i movimenti dei sindaci che si raccolgono attorno a Francesco Valduga, sindaco di Rovereto ed al primo cittadino del comune di Pergine Roberto Oss Emer.
F. Quattromani, "Trentino", 19 maggio 2017
Ciò che si attende, la prossima settimana, è che venga reso finalmente noto il documento licenziato mercoledì sera dai 45 sindaci presenti alla limatura finale. «Vedremo la sostanza. Per ora mi pare vi sia un credito dato più da altri che non guadagnato sul campo» riflette Manica. La premessa del Pd è che la coalizione del centro sinistra può sì pensare di dialogare con chicchessia, a patto però che sia chiara la base di partenza, i valori. «La loro idea di nuova coalizione mi sembra così larga da essere pensata solo per tenere dentro un po’ tutti i sindaci che per ora siedono al tavolo. Civico non va confuso con nuovo. Spesso, nelle amministrazioni locali, ritroviamo sotto l’etichetta civica politici di lungo corso». Sindaci che cioè ricoprono le attuali cariche proprio grazie a partiti di quel centro sinistra autonomista che qualcuno vorrebbe azzerare. «Vedremo se, dalla loro carta, emergeranno elementi tali da poter essere interlocutori del centro sinistra autonomista». Azzerare e ripartire, una dichiarazione che ha irritato il Pd. «Non è un accordo che si azzera così, quando si vuole. Stiamo parlando di un accordo di governo».
Da qui il ragionamento corre su un binario morto, secondo Manica, quella «strana idea» dei civici di costruire una coalizione che dentro abbia forze di centro sinistra come di centro destra. Ecco il perimetro incerto, quello che non può contenere una linea di governo se parte da persone che per valori e convinzioni non possono che essere distanti. Mentre i civici di Valduga serbano gli intenti elencando quello che non si propongono d’essere, tacendo quello che invece hanno intenzione di diventare, nel centro sinistra c ’è chi riflette su un silenzio che pesa, quello di una visione comune data dall’affinità di pensiero che difficilmente potrà vedere accordarsi sindaci di destra e sindaci di sinistra. «E’ chiaro che su questioni valoriali le differenze sono nette» rimarca Manica. «Sotto la bandiera dei civici, dunque, nessuna novità, se non mascherate identità dal percorso politico ben noto. Un nome, quello di Stefano Bisoffi, presidente della comunità della Vallagarina ed ex Upt. Se questo è il nuovo che vorrebbe azzerare il centro sinistra, dovrebbe, dunque, azzerare anche il proprio passato».