«Se si decide che l’occupazione debba essere uno dei perni attorno al quale far ruotare le politiche pubbliche di sostegno alle imprese, personalmente ritengo che occorra avere ben chiaro che tale requisito non può essere formale, bensì sostanziale».
E. Ferro, "Corriere del Trentino", 26 gennaio 2017
Il vicepresidente della Provincia ha le idee chiare: il regolamento attuativo della legge sulla promozione dell’informazione locale venerdì potrebbe arrivare al vaglio della giunta e «un meccanismo» che superi la «lettura burocratica di quello che sarà» secondo Alessandro Olivi va introdotto. Nel frattempo il sindacato dei giornalisti chiede «l’apertura immediata di un tavolo di confronto con l’editore di Trentino Tv» Graziano Angeli.
Il tema, naturalmente, rimane il licenziamento di tre giornalisti impiegati presso l’emittente televisiva. A finire nel mirino, inoltre, la bozza dei «Criteri e modalità per l’applicazione della legge», che prevede possano beneficiare delle agevolazioni, fra le televisioni, quelle che dispongano di una redazione composta almeno da tre giornalisti professionisti e che aveva fatto chiedere al presidente dell’Ordine dei giornalisti Fabrizio Franchi di inserire una clausola ulteriore nel regolamento che facesse riferimento alla situazione occupazionale «di un anno prima» (Corriere del Trentino di ieri). «I fondi pubblici per l’editoria devono mirare a tre obiettivi, il pluralismo, la qualità e l’occupazione — gli fa eco Stefan Wallisch, segretario del sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige, che ieri per discutere della questione ha incontrato Ugo Rossi e Bruno Dorigatti — L’abbiamo ribadito più volte, sia durante l’iter di costruzione della legge sull’editoria che all’appuntamento di oggi (ieri per chi legge,ndr). È impensabile che un’emittente che va in onda sette giorni su sette con più telegiornali nell’arco della giornata possa farlo con tre giornalisti».
Il sindacato chiede «l’apertura immediata di un tavolo di confronto con l’editore di Trentino Tv, che possa portare a una revoca dei licenziamenti e a una soluzione non traumatica della situazione che l’emittenza sta attraversando e fa appello alla politica ad adoperarsi in tale senso».
Dal canto suo Olivi lo dice chiaramente: «Diminuire l’occupazione prima di chiedere un aiuto contributivo, per quanto mi riguarda non può essere un’operazione accettabile». E la palla passa ora alla giunta provinciale che, attraverso una delibera provvisoria, dovrà emanare il regolamento attuativo della legge sull’editoria approvata a fine novembre, sottoporlo al parere del Comitato provinciale per le comunicazioni e della Quinta commissione, e poi emanare il provvedimento definitivo. «Personalmente ritengo che occorra avere ben chiaro che il requisito dell’occupazione non può essere formale, bensì sostanziale — afferma il vicepresidente della Provincia — deve essere verificato in termini seri e riferito a un assetto d’impresa che non può cambiare un mese prima rispetto alla scadenza della domanda di contributi. Bene faremo a introdurre un meccanismo per cui i vincoli occupazionali non possano riguardare solo una lettura burocratica di quello che sarà, prescindendo da un’analisi dell’assetto costante stabile dell’impresa. Anche nel rispetto dello spirito con cui è stata approvata la legge».