È mancato improvvisamente Carlo Bressan, stimato consigliere comunale, dall'ottobre dell'anno scorso presidente della Commissione consiliare per le politiche sociali, punto di riferimento del Partito democratico a Riva del Garda, figura di raro equilibrio e di grande sensibilità. Qui il ricordo e il cordoglio del sindaco.
Riva del Garda, 1 giugno 2016
«A nome mio personale, della Giunta municipale e della nostra città voglio esprimere il più sentito cordoglio per la scomparsa di Carlo Bressan – dice il sindaco – e sono sinceramente vicino al dolore della moglie Viviana, dei figli Nasko e Joana, della mamma Annamaria e di tutti i familiari. Al saluto affettuoso che rivolgo a Carlo, aggiungo un sentimento di gratitudine per il grande insegnamento che ci ha dato, quello della pacatezza e del buon senso, della disponibilità e dell'apertura. Ricordo in particolare la grande sensibilità nei confronti del prossimo, la capacità di ascolto e dedizione fuori del comune che facevano di lui una persona particolarmente in grado di capire e di mettersi nei panni altrui, proponendo un punto di vista che sempre spiazzava per la sua non comune umanità».
Carlo Bressan prima della pensione era stato impiegato da tanti anni all'Azienda sanitaria dell'Alto Garda, dove più di recente era diventato referente amministrativo all'Unità valutativa multidisciplinare. Si era candidato per il Consiglio comunale anche nel 2010, nella lista “Civica per Riva”, risultando primo dei non eletti. Poi nel 2015 la candidatura nelle file del Partito democratico e l'elezione.
«Carlo Bressan – continua il sindaco – ha affrontato il suo impegno politico in Consiglio comunale, prima per un breve periodo dall'ottobre del 2009 al maggio del 2010, poi nell'ultima consiliatura, con un atteggiamento di umiltà e di servizio, forte della rara capacità di fare intenzionalmente un passo indietro per evitare inutili conflitti e dannosi inceppi, così da poterne fare poi due avanti, di passi, con l'obiettivo del bene della collettività. Una persona che colpiva per la genuinità e per la trasparenza, e la cui vicinanza induceva tutti ad unno sforzo maggiore di responsabilità e di concretezza, depotenziando i motivi di divisione in favore di quelli di unione».