#PRIMARIE29maggio - nuovo Trentino con un Pd unito

L’obiettivo di Italo Gilmozzi per il congresso del Pd è di ricostruire una forte unità interna per un nuovo Trentino. La riforma costituzionale è un punto chiave. Quando un partito va a congresso — come fa il Pd del Trentino — è importante che possa far capire all’esterno quale vuole essere la sua proposta politica. La proposta che sta alla base della candidatura di Italo Gilmozzi — che io sostengo con convinzione — è semplice: «Ricostruire una forte unità del Pd per riformare il Trentino».
Michele Nicoletti, "Corriere del Trentino", 26 maggio 2016

 

Anche le migliori idee e le migliori proposte politiche servono a poco se sono affidate a un partito diviso, che contraddice se stesso e che si logora in eterne discussioni interne.

La discussione è il sale della democrazia anche dentro i partiti, tanto più in un partito plurale quale è e vuole essere il Pd provinciale, ma a un certo punto bisogna arrivare alla sintesi politica. E questa negli ultimi tempi è mancata.

Per tanto è molto significativo che si siano oggi raccolte a sostegno di tale candidatura tante persone di diverso orientamento che si impegnano a seguire un metodo diverso da quello del passato: il metodo della condivisione che fa seguire a un’intensa discussione il sostegno leale a chi ha il compito nel partito e nelle amministrazioni di rappresentarne le istanze.

Una simile condivisione ha però bisogno di basarsi su una piattaforma politica coerente. Appunto «per riformare il Trentino». In questa direzione è importante che al primo posto vi sia l’impegno a favore della riforma costituzionale che, nell’autunno 2016, sarà sottoposta a referendum. Una riforma che dopo molti anni supera un’anomalia tutta italiana. Siamo l’unico Paese in Europa in cui la fiducia al governo è votata dalla Camera e dal Senato con gli effetti che ben conosciamo di instabilità e confusione.

Che senso ha bocciare la riforma che supera questa anomalia? La riforma contiene anche una parte che riguarda direttamente il Trentino. In un quadro difficilissimo per le autonomie locali e per le Regioni ordinarie, la nostra autonomia speciale vede riconfermate le proprie ragioni nella Costituzione. Non solo. Nella riforma è previsto anche il meccanismo dell’«intesa» tra Stato e Provincia autonoma per la modifica dello Statuto. Un riconoscimento molto significativo della «soggettività» della nostra specialità. Infine, la rappresentanza dei nostri territori cresce proporzionalmente nel nuovo Senato delle autonomie. Risultati assolutamente significativi in un orizzonte non certo favorevole.

Con l’approvazione della riforma, il cammino a favore dell’autonomia speciale non sarà finito. Il Pd del Trentino dovrà impegnarsi a sostegno del processo di completamento e di costituzionalizzazione dell’autonomia attraverso una legge che disciplini nel dettaglio l’intesa e il meccanismo delle norme di attuazione nel quadro di una riaffermazione della cornice regionale.

Bisognerà poi lavorare per un più forte ancoraggio del quadro autonomistico regionale al diritto europeo tramite un rafforzamento dell’Euregio Tirolo e del Gect nel più ampio quadro della Euregio Alpina all’interno della quale il Trentino-Alto Adige Südtirol deve svolgere un ruolo propulsivo e di iniziativa forte per la tutela di tutte le minoranze e di tutte le zone di montagna.

In questa prospettiva euroregionale l’obiettivo sarà quello di riaffermare la centralità del corridoio del Brennero quale via di comunicazione tra mondo italiano e tedesco e il ruolo di «ponte» della Regione e delle Province con un forte protagonismo nella governance delle vie di comunicazione dalla ferrovia all’autostrada (impegno nel completamento del tunnel e delle tratte di accesso con protagonismo nella definizione dei tracciati, attenzione all’ambiente, misure compensative e investimenti nei trasporti locali; mantenimento della concessione A22 in capo a società pubbliche del territorio). E un impegno dovrà essere strappato pure per la salvaguardia del carattere «aperto» della frontiera del Brennero quale confine di pace, dialogo, solidarietà.

All’interno di una simile cornice diventerà strategico sottoscrivere un impegno per definire, assieme alla nostra coalizione, politiche più incisive per innalzare la qualità della nostra vita civile, del nostro sistema produttivo e dei servizi (dalla scuola alla sanità, all’assistenza) nell’ottica di un potenziamento dei diritti delle persone, di una più larga solidarietà con i più deboli e di un più deciso supporto alle migliori energie della società.

Sul metodo della condivisione e sulla piattaforma delle riforme sarà possibile offrire alla società trentina uno spazio aperto di partecipazione. A partire dal 29 maggio.