Né con Gilmozzi né con Bozzarelli, o se vogliamo con entrambi. Alessandro Andreatta non si schiera in vista del congresso che eleggerà il nuovo segretario del Pd. E solo dopo quell'appuntamento ragionerà coi partiti del centrosinistra autonomista su verifica e eventuali ipotesi di rimpasto di giunta.
F. Gottardi, "L'Adige", 12 aprile 2016
Sindaco Andreatta, lei aveva dichiarato il suo favore per la candidatura di Olivi alla segreteria, poi si è verificata una convergenza sul nome di Italo Gilmozzi, il suo assessore ai lavori pubblici. Lei lo appoggerà?
Io veramente all'incontro del Marinaio avevo sposato la tesi di Olivi secondo cui era importante avere alla guida del partito una persona riconosciuta e autorevole e sono andato a dire che condividevo questo approccio. Ci vuole una persona determinata che dia tempo e energia. Ma sulle due candidature ho scelto di non esprimermi e non mi schiererò, per una ragione credo comprensibile. Da una parte abbiamo infatti la coordinatrice cittadina del Pd che è anche consigliera comunale, dall'altra un assessore; credo che sia saggio da parte mia semplicemente prendere atto che comunque Trento esprimerà il segretario provinciale e questa è una notizia positiva per il Pd cittadino, segno di vitalità dei circoli e capacità di elaborazione politica.
Lei è sempre stato contrario ai doppi incarichi. Se eletto Gilmozzi dovrà dimettersi da assessore?
Mah, qui gli incarichi sarebbero doppi per tutti perché anche Bozzarelli è nelle istituzioni. Ed è una cosa un po' generale della politica di oggi. Darebbe grande forza avere persone che si spendono nelle istituzioni e altre che si dedicano ai partiti ma bisognerebbe avere un bacino più ampio. La politica seria richiede tempo e competenze. E per coloro che dentro un partito o nelle istituzioni non sanno rappresentare la cittadinanza e la comunità è giusto fare una riflessione molto seria e rigorosa.
Si riferisce al caso Baratter?
Io parlo in generale, non amo guardare dentro gli altri partiti. Parto dall'idea che la politica è partecipazione alla vita pubblica e deve poter esprimere positività. Credo a una politica con la P maiuscola ed è di quella che abbiamo bisogno.
Di rimpasto o verifica della sua maggioranza in Comune si discuterà solo dopo il congresso Pd?
La parola rimpasto non l'ho pronunciata io, ma siccome sono una persona che ascolta ho detto che ci avrei pensato. I congressi sono un'occasione per capire cosa possono offrire i partiti al Trentino e alla coalizione, ma nel frattempo la giunta comunale continua a lavorare e siamo impegnati su molte partire rilevanti. Sono molto contento del lavoro che sta portanmdo avanti l'assessore Maule sulle Smart City, su cui a settembre avremo un convegno internazionale, e nell'ambito della cura dei beni comuni, per la quale non riusciamo neanche a star dietro alle tante richieste che ci arrivano da gruppi e singoli.
Quando incontrerà il nuovo segretario dell'Upt Mellarini per discutere il ruolo di quel partito?
Ci siamo già parlati due o tre volte in maniera discorsiva ma avremo ancora modo di approfondire.
Intanto la maggioranza sta facendo fatica. L'ultimo episodio è lo stop al progetto di trasferimento degli uffici tecnici comunali in via S.Giovanni Bosco. Come procederete ora su quella partita?
Il consiglio ha dato mandato alle commissioni di fare una verifica. Noi avevamo preso una direzione in maniera molto chiara e democratica, approvando una modifica di sigla urbanistica e un progetto. Una scelta che ha mille giustificazioni. Di fronte a un'offerta specifica arrivata in extremis non potevamo aderire, perché ci sono regole da rispettare e bisogna semmai passare attraverso una pubblica manifestazione di interesse, ma di questi tempi la prospettiva di risparmiare qualche milione va presa in considerazione e dovremo decidere se attivare questa procedura. Detto questo ribadisco che oltre al risparmio bisogna guardare anche a vantaggi e svantaggi di una collocazione. Vedremo di fare la scelta migliore.