Pd, Zeni spera nella «grande alleanza»

«Sono stato il primo due mesi fa a dire che dobbiamo essere un partito che lavora in squadra. Quindi giudico positivo il fatto di cercare convergenze molto larghe». L’assessore provinciale Luca Zeni si schiera a favore della “grande alleanza” auspicata martedì sera in assemblea da Italo Gilmozzi.
"Trentino", 31 marzo 2016

 

La convergenza che Gilmozzi punta a costruire, attraverso la tesi congressuale a cui sta lavorando in queste ore, è quella tra l’ala governativa del partito (Olivi), i renziani (Giorgio Tonini e Elisa Filippi) e l’"area più critica nei confronti del governo provinciale", così l’ha definita Gilmozzi, di Civico Borgonovo Re e Nicoletti. Zeni, che nei giorni scorsi qualcuno aveva già schierato al fianco di Elisabetta Bozzarelli, a cui lo lega un’amicizia e un percorso comune vissuto nel 2013 con “Start”, in realtà da buon democristiano si tiene le mani libere. «Io - dice - sono molto contento di entrambe le candidature. Bozzarelli e Gilmozzi sono due persone valide che stimo e che dicono entrambe cose condivisibili. Tra i due candidati trovo affinità».

Ma dopo che tanti hanno auspicato finalmente un confronto a due dopo due congressi con più candidati e con segretari senza maggioranza, questo potrebbe dire anche arrivare a un candidato unico? Non sarebbe un segno di debolezza di un partito che va al congresso senza un confronto interno? «Nella storia di un partito ci sono fasi e fasi. Ciò che spero, se non una vera e propria convergenza, è almeno che al congresso ci possa essere tra i due candidati un confronto profondo ma sereno», risponde Zeni.

Quanto all’identikit del futuro segretario tracciato da Borgonovo Re («Ci serve un segretario che sia solido, competente, agguerrito, una bestia in grado di tenere testa ad alleati molto abili nella gestione del potere»), Zeni avverte: «L’autorevolezza di un segretario non dipende dalla cattiveria ma è data dall’avere dietro di sé un partito unito. Per questo oggi è importante valorizzare quello che ci tiene insieme».

A proposito della candidatura di Gilmozzi, Bozzarelli (che al momento resta l’unica candidata ufficiale) si dice convinta che «con le nostre due candidature ci sia la possibilità di un bel dibattito nel rispetto reciproco, e il 30 maggio di riconoscersi parte di un percorso collettivo a prescindere da chi vincerà il congresso, perché l’obiettivo comune e’ dare gambe e forza ad un progetto politico che guarda al Trentino. La questione dell’ampia maggioranza che Gilmozzi sta componendo ( solo in quel caso - ha detto - arriverà la sua candidatura) per me e’ insita nei valori fondativi del Pd. Un partito che fa delle diverse sensibilità un valore è una ricchezza da offrirein termini di proposta politica alla comunità, questa è la sfida di tutti noi».

Quanto al segretario agguerrito auspicato da Borgonovo, per Bozzarelli «non è il segretario che rende il partito autorevole, ma il contrario. Quando il segretario si siede al tavolo, la sua forza dipende dal partito, non rappresenta sé stesso, ma un progetto politico. Per fare questo c’è bisogno di un percorso collettivo che dia senso ad una comunità politica, non di un assemblaggio di ceto dirigente fine a se stesso», è la frecciata che manda alla grande coalizione di Gilmozzi & co.