#PDAla - Paolo Mondini nuovo segretario

ALA - Tensione fra i democratici di Ala, che ieri pomeriggio si sono riuniti in assemblea per eleggere il nuovo direttivo del partito. Che il passaggio non fosse facile, lo si poteva intuire già alla vigilia: due le candidature, schierate l'una contro l'altra; quella di Paolo Mondini, ex vicesindaco di Peroni e ora consigliere comunale e quella di Luciano Rizzi, uomo del dialogo fra il partito e il gruppo consiliare.
"L'Adige", 21 febbraio 2016

 

Ma anche l'annunciata presenza in assemblea, come se qualcuno avesse previsto che ci fosse bisogno di vigilare sul rispetto delle procedure, di alcuni pezzi da novanta del partito, il senatore Tonini, il capogruppo in consiglio provinciale Manica e il segretario Barbacovi. Insomma che ci fosse bisogno di garanti, per assicurare la legalità delle operazioni assembleari, si era intuito fin dalla vigilia, un clima che racconta delle tensioni che si sono venute a creare in casa democratica dopo l'esclusione dalla giunta comunale, un anno fa, di uomo rappresentativo come Mondini.
E infatti, come previsto, le tensioni ci sono state. Tanto da costringere il capogruppo in consiglio provinciale, Alessio Manica, a chiedere una «consulenza» volante a Trento per sciogliere alcuni dubbi sulle procedure di voto a garanzia delle minoranze. Ovvero sul diritto dell'eventuale candidato perdente di entrare, comunque, in direzione. La risposta di Trento è stata positiva, e questo punto ha costretto l'assemblea a modificare seduta stante il numero dei componenti del direttivo, portatolo da sei a sette.
Alla fine, dopo la conta dei voti e dopo oltre tre ore di dibattito, come previsto, fra i due contendenti hanno prevalso l'ex vicesindaco di Peroni, Paolo Mondini, e la sua squadra al completo, mentre lo sfidante, Luciano Rizzi, è comunque riuscito ad entrare nel direttivo, grazie all'interpretazione autentica dello statuto fornita al volo dai vertici trentini. Insieme a lui, anche una squadra di fedelissimi di Mondini: Valentina Dossi, Ida Marasca, Francesco Pasqualini, Amedeo Cazzanelli e Sergio Mondini. 
L'elezione di Paolo Mondini, alle spalle una solida tradizione di sinistra oltre ad un impegno ultra decennale nell'amministrazione cittadina, è destinata ad aprire per la città di velluto, e soprattutto per l'esecutivo Soini, una nuova stagione. Forse conflittuale: perché i rapporti fra il nuovo segretario dem e l'attuale sindaco non sono mai stati affettuosi. Comunque, e questo è sicuro, sarà una stagione segnata da un rapporto più adulto fra partito e gruppo consigliare del Pd. L'assemblea di ieri sera, quindi, chiude un ciclo di sofferenza che si era aperto lo scorso anno, in campagna elettorale, quando la scelta di avvicinarsi a Soini e di abbandonare la coalizione civica di Peroni e della Bussola, aveva fatto perdere per strada una figura di grande rappresentanza politica come Fedele Ferrari. Una difficoltà del partito a ritagliarsi un ruolo politico e amministrativo in città accentuata, poi, all'indomani delle elezioni, quando su Paolo Mondini calò la scure pregiudiziale di Soini, che senza battere ciglio tagliò la testa all'uomo forte del Pd alense. Che ieri sera, tuttavia, si è preso la sua rivincita. E da domani, questa, sarà tutta una storia da raccontare.