Dighe sull’Adige, anche Villa dice di no

VILLA LAGARINA Nuovo "no" alle dighe. Dopo Nomi anche Villa rimane ferma sulle sue posizioni e boccia ancora le dighe sull'Adige. Nell'ultima seduta il consiglio comunale ha approvato all'unanimità la mozione presentata dalla maggioranza in merito al famigerato progetto delle dighe sul fiume.
"Trentino", 2 dicembre 2015

Le motivazioni sono le stesse espresse il mese scorso dal consiglio comunale di Nomi quali l'innalzamento della falda con conseguenti problemi di sicurezza per le costruzioni di Nomi e Chiusole e per i campi coltivati di Volano, nessuna tutela per il biotopo Taio e per il sottopassaggio ferroviario di Volano e aumento delle spese dovuto alla necessità di introdurre nuove idrovore. A tutto questo si aggiungono anche altre considerazioni fatte dal consiglio: «La letteratura di settore - spiega la mozione - ha sempre convenuto sulla circostanza che la rettifica del corso del fiume, realizzata tra il 1860 e il 1890, ha comportato la captazione e l’incanalamento “della sola acqua superficiale, mentre la falda del fiume segue ancora il suo vecchio corso profondo”.

Nessuno tra i promotori del progetto si è fatto carico di questo problema e delle connessioni tra lo scorrere della falda profonda e il progetto in esame. Quante e quali idrovore potranno regimentare lo scorrere del fiume e mantenere la falda a “regime controllato"? Sono domande essenziali che non trovano risposta nella voluminosa documentazione depositata a corredo della richiesta. Al riguardo un atteggiamento prudenziale pare quanto mai doveroso e appropriato». «L'idea di una centrale - prosegue il documento - è incompatibile col progetto di Agenda 21 Locale “L’area tra due città” che prevede, tra le altre cose, il parco fluviale dell’Adige con recupero dal punto di vista turistico della sua navigabilità. È anche in contrasto con la volontà di conservazione dell’habitat naturale: il contrario di un habitat gestito meccanicamente. Gli obiettivi previsti dal Protocollo d’intesa firmato l’11 novembre 2012 dai cinque comuni della destra Adige lagarina e la Provincia, riguardano in particolare la razionalizzazione della risorsa idrica, la rete delle riserve (Ischia - Taio - Cei - Servis), il parco fluviale e un percorso naturale che comprenderebbe il lung’Adige nella destra orografica lagarina. Nel giugno 2011 i cittadini italiani, compresi quelli di Villa, si sono espressi a larghissima maggioranza con un referendum contro la privatizzazione dell’acqua. Per questo, le amministrazioni non possono consentire un'appropriazione privata e a fini di lucro del fiume e del territorio circostante. L’impianto presentato come “piccola derivazione”, cioè con produzione inferiore a 3000 kW, ha in realtà tutte le caratteristiche tecniche, l’impatto e la produttività potenziale reale di una “grande derivazione” che è vietata dagli strumenti provinciali di programmazione". (pa.t.) 

Alta Vallagarina contraria e compatta

CALLIANO. Tutta l'Alta Vallagarina è compatta contro la diga sull'Adige. Dopo il no, unanime, del consiglio comunale di Volano, sono arrivati in questi giorni i no al progetto anche da parte del consiglio comunale di Besenello e di quello di Calliano. I due paesi non sono direttamente interessati dal progetto; a rigore, sarebbero solo Volano, Nomi e Pomarolo i Comuni ad avere titolo a pronunciarsi sull'opera. Ma più volte le amministrazioni locali hanno ribadito come l'opera - lo sbarramento sul fiume e la centrale idroelettrica - avrebbe conseguenze su tutto il territorio circostante, ben oltre i confini amministrativi.

L'innalzamento del livello del fiume, le possibili conseguenze sul microclima, il paesaggio modificato avrebbero conseguenze indirette anche su altri territori, e Calliano come Besenello sono vicinissimi all'area interessata. Nei documenti approvati dai consigli comunali di Besenello e Calliano si ricordano i motivi per cui la diga è vista come problematica. L'innalzamento del fiume innalzerebbe anche quello delle falde, con rischi per i fondi agricoli e per la coltivazione della vite. Vengono citate le preoccupazioni per la sicurezza degli abitati, e perplessità sui canali di drenaggio previsti dal progetto per prevenire i rischi. Si ricorda anche come la zona compesa tra Volano e il fiume sia già di per sè, tuttora, considerata zona a rischio esondazione.

Viene citato inoltre l'esempio del sottopassaggio ferroviario di Volano, per il quale i progettisti (Aquafil) non hanno previsto alcun intervento, ma che tuttora, nei momenti di maggiore piovosità, viene allagato. L'innalzamento del livello del fiume e delle falde aumenterebbero quindi il rischio. Besenello e Calliano invieranno alla Provincia (valutazione impatto ambientale) anche i loro pareri, con lo scopo di fare fronte comune, a fianco di Pomarolo, Volano e Nomi, per contrastare l'opera. L'appello dei sindaci dei Comuni interessati era quello di raccogliere pareri unanimi e contrari all'opera, per rendere il più forte possibile la voce del territorio. Finora dalla Vallagarina si sono sentiti solo "no" a quest'opera, e per ora il scopo è stato raggiunto. L'ultima parola spetterà però alla Provincia. (m.s.)