La Camera ha approvato in prima lettura il disegno di legge annuale per la concorrenza e l'apertura dei mercati (di iniziativa governativa) volto alla rimozione degli ostacoli regolatori, alla promozione della concorrenza e alla garanzia della tutela dei consumatori. Questo ddl prevede misure finalizzate alla liberalizzazione delle assicurazioni, delle banche, dei sistemi di fornitura di gas naturale ed energia elettrica, dei carburanti, delle comunicazioni, delle poste, delle professioni, delle farmacie, dei fondi pensioni.
Michele Nicoletti, 9 ottobre 2015
Insomma un provvedimento che intende garantire e valorizzare le virtù del mercato e del libero scambio in svariati settori sociali, favorendo e tutelando i consumatori finali.
Si tratta certamente di un ddl molto importante per la crescita del Paese che rientra nel percorso riformista che come maggioranza di Governo stiamo portando avanti attraverso l'adozione di misure trasversali.
La concorrenza è un fattore essenziale per la crescita (mercati aperti accrescono l'efficienza del sistema economico, aumentano la competitività delle imprese e al tempo stesso valorizzano il ruolo dei consumatori garantendo ad essi una più ampia libertà di scelta). Questo intervento, di natura soprattutto economica, ha inoltre dei risvolti positivi anche in campo sociale. Esso infatti, grazie alla riduzione delle rendite di posizione derivanti soprattutto da situazioni di monopolio, contribuisce alla promozione dell'equità e della giustizia sociale, tutelando i più deboli e offrendo nuove opportunità alle emergenti realtà economiche innovative.
Qui trovate gli approfondimenti.
Qui trovate un interessante dossier che ne delinea i principali contenuti.
Mercoledì ho partecipato all'incontro "La natura e il ruolo del gruppo parlamentare nel processo di riforma costituzionale: rapporti con il Parlamento, con il Governo, con il Partito", che ho organizzato, in collaborazione con il Gruppo PD della Camera, nella mia veste di Presidente della Commissione per lo Statuto del Gruppo parlamentare del PD.
Tale Commissione è stata istituita a luglio sulla scia del dibattito sulla libertà di coscienza nel voto e sui vincoli alle decisioni deliberate dagli organi del Gruppo.
E' stata certamente un'ottima occasione di confronto con i colleghi parlamentari grazie anche all'intervento di alcuni autorevoli studiosi (Augusto Barbera, Fulco Lanchester, Massimo Luciani).
Si è dibattuto a lungo sul significato e i confini della democrazia, nonché sulle sue diverse forme (deliberativa, rappresentativa ecc.).
Discutendo di democrazia rappresentativa ci si è soffermati sul concetto di responsabilità e sulle modalità attraverso le quali essa può essere garantita da un sistema plurale. Il nodo da sciogliere è come trovare un equilibrio tra rappresentatività, pluralismo e responsabilità.
Tale dibattito è certamente attuale e proficuo per il nostro partito, soprattutto in questa fase di riforma costituzionale. Tale processo di riforma infatti, per esplicare effettivamente i propri effetti e quindi per rafforzare e migliorare il rapporto tra voto dei cittadini e indirizzo politico del Governo, nonché per rendere più stabile il potere dell'esecutivo, deve essere anche accompagnato da una seria e approfondita riflessione sui partiti (ruolo nel sistema democratico e modalità di selezione della classe dirigente) e sui gruppi parlamentari (rapporto con i singoli componenti, disciplina di gruppo, modalità di esercizio del voto).
Qui vi propongo alcune riflessioni che già vi ho segnalato qualche tempo fa, ma che ritengo ancora attuali.
Per chi fosse interessato ad approfondimenti specifici qui trovate una serie di interessanti contributi.
Ho predisposto con alcuni colleghi del PD un documento che contiene una serie di proposte per la prossima legge di stabilità.
Per essere incisiva essa deve intervenire concretamente ed efficacemente a favore delle imprese e del lavoro, del Mezzogiorno, delle fasce deboli e degli Enti locali.
Qui trovate il documento con le proposte.
Ho sottoscritto con alcuni colleghi una mozione finalizzata a contrastare e prevenire le mutilazioni genitali femminili.
Questo drammatico fenomeno riguarda milioni di bambine e adolescenti in diverse parti del mondo e coinvolge anche molte famiglie di immigrati di seconda generazione in Europa. In Italia, ad esempio, si stima che vi siano circa 35.000 donne immigrate vittime di questa barbara violenza e oltre 7.000 bambine a rischio.
La mozione impegna il Governo a procedere in tempi rapidi alla realizzazione di un sistema istituzionalizzato di raccolta dati sull'incidenza del fenomeno in Italia al fine di predisporre politiche di prevenzione adeguate; a sostenere, anche economicamente, le Regioni che hanno sviluppato attività progettuali sul proprio territorio volte alla realizzazione di percorsi virtuosi e di prevenzione; a promuovere periodiche campagne informative di prevenzione e di sensibilizzazione.
Qui trovate il testo della mozione.