TRENTO Affrontare prioritariamente i nodi della ferrovia come priorità strategica. Partecipare al tavolo portando le ragioni che hanno in questi anni condotto alla motivata e non pregiudiziale contrarietà alla realizzazione della Valdastico, cercando di trovare una comune soluzione ai problemi del traffico e dei trasporti che riguardano il Veneto e il Trentino, a partire dalla non più indifferibile scelta strategica a favore della ferrovia (ivi compresa quella della Valsugana) e della mobilità sostenibile.
"Trentino", 30 settembre 2015
Infine, ribadire il ruolo prioritario e strategico per la mobilità provinciale, interregionale e internazionale che la nuova ferrovia del Brennero in corso di realizzazione ricopre. È su questi tre punti che il centrosinistra autonomista trova la mediazione sulla spinosa questione Valdastico. Ieri la maggioranza ha depositato la mozione che sarà discussa la prossima settimana in consiglio provinciale su richiesta delle minoranze.
Due le mozioni presentate dalle opposizioni, una a prima firma di Walter Viola (Pt), l’altra di Filippo Degasperi (M5S), quest’ultimo nettamente contrario alla Valdastico Nord. Alla vigilia dell’avvio del tavolo tra Stato, Veneto e Trentino, nella maggioranza convivono sensibilità fortemente diverse: il Pd contrario, Upt e Patt pronti invece a trattare con i veneti per portare a casa una contropartita al sì. «Non si tratta di aprire una discussione per individuare quale possa essere il percorso che meno impatta sul territorio, ma di confrontarsi per verificare se il completamento della Valdastico abbia – oggi – ancora un senso», si legge nella mozione di maggioranza.
Leggi il TESTO DELLA MOZIONE MANICA