Accoglienza e integrazione, l'esempio di ISERA

Nel TGR del 30 agosto delle ore 14 viene riportato un servizio sui profughi di Isera che ormai da sette mesi si sono integrati inserendosi in alcune attività che il comune ha trovato per loro. La Sindaca Rigotti dice molto bene con le sue parole come la cittadinanza abbia pienamente accettato la loro presenza e pone correttamente l'accento sul problema della regolarizzazione dei profughi in cui l'Europa deve riuscire a risolvere questo nodo per il fatto che per alcuni di loro non sarà possibile avere lo status di rifugiato e quindi poter ottener il permesso di soggiorno.
Domenico Spinella Circolo PD Isera, 7 settembre 2015

 

Nell'intervista, vuoi per questioni di tempo o dimenticanza viene omesso di dire che il risultato di questo inserimento nella nostra comunità è dovuto anche ad un evento che il nostro iscritto del circolo PD di Isera e consigliere comunale di minoranza, Sergio Valentini, proprietario insieme alla moglie dell'Osteria delle Tre Chiavi, è riuscito ad organizzare nel suo ristorante dopo l'incontro che l'amministrazione ha promosso per riferire dell'ormai arrivo di questi ragazzi.

Questo incontro ha messo in evidenza le titubanze ma soprattutto la paura della gente nei confronti della presenza di queste nuove persone venute da così lontano che avrebbero inciso sul quieto vivere della popolazione.

Ma sul finire dell'incontro, visto il clima rovente che si era creato, Sergio Valentini ha annunciato che avrebbe organizzato nel suo ristorante un evento in cui il cibo sarebbe stato protagonista attraverso la cultura di un popolo a noi sconosciuto e che avrebbe cosi fatto conoscere questi ragazzi da vicino invitando tutta la comunità di Isera a partecipare.

Ed il 22 febbraio, come promesso, ha preparato 300 pasti facendo partecipare alla loro preparazione i profughi stessi, appena arrivati da un mese. Tra questi 17 ragazzi era presente anche un cuoco che aveva già lavorato in strutture alberghiere di lusso che ha aiutato Sergio Valentini nella preparazione mentre il resto dei ragazzi serviva i convenuti.

L'evento, nuovo in questo modalità per tutto il Trentino e da ricerche fatte, anche nel resto d'Italia, ha suscitato una forte curiosità da parte dei media locali, che sono accorsi per riprendere questa giornata ed anche tra i quotidiani i quali hanno dato ampio risalto scrivendoci pagine intere.

Questa azione concreta ha portato la cittadinanza di Isera ad essere protagonista e a creare, con questi ragazzi, un rapporto di fiducia, perché dei semplici ragazzi scappati da un luogo non più sicuro per loro non potevano in alcun modo recare danno e sconvolgimento nelle tranquille giornate dei cittadini di Isera.

il PD locale ha promosso per l'evento una lettera che spiegava la proposta di legge del PD che è in corso di approvazione da parte del nostro governo e che porta all'abrogazione delle  legge sull'immigrazione Bossi-Fini e Berlusconi-Maroni; con queste non si permette con facilità l'accesso di clandestini e non ne facilita la regolarizzazione in caso essi siano dei profughi che scappano da guerre. Siamo fiduciosi però nell'ottimo lavoro che sta facendo il governo per riportare l'Italia ad essere una Nazione degna della sua forte carica di solidarietà che ci ha sempre contraddistinto in Europa.

Sottolineo pure il richiamo alla sovvenzione statale che i profughi hanno per poter vivere dignitosamente che la Sindaca correttamente spiega, parole che devono essere chiare a tutti: i profughi ricevono servizi di vitto e alloggio a totale carico dello Stato e non dalla Provincia; soldi che rimangono in Trentino perché i servizi resi sono qui in Trentino. A loro rimane due euro.

Ritengo che la bella iniziativa di Valentini, che esalta la solidarietà e la forte integrazione avuta qui ad Isera, è una modalità che anche altri comuni del Trentino posso seguire e con la quale poter mitigare l'iniziale diffidenza che nei paesi si evidenzia all'arrivo dei profughi.

Sentiamo necessario questo passo e crediamo che l'opportunità che Sergio Valentini ha dato al nostro paese debba essere data a tutti quelli che credono nell'amicizia e solidarietà tra le persone di etnia diversa: la loro colpa è di essere nati in posti in cui imperversa una guerra che impedisce loro di vivere una vita normale.

Invito la Sindaca a impegnarsi a fare di quest'esperienza un forte richiamo ai valori di solidarietà e promuovere queste iniziative per il futuro anche tra gli altri suoi colleghi sindaci in cui la gente ha paura ad accettarli.

Il motto del PD, nel quale spero molti possano riconoscersi è "C'è chi dice si" coniato per questa ultima festa dell'Unità di Milano: auguro che questo porti con se il vero spirito di fratellanza e di aiuto reciproco che l'italia è in grado di dare ma che deve essere riconosciuto in tutto il resto d'Europa.