Borgonovo Re, Barbacovi: "In coordinamento condivideremo un decisione, altrimenti convocherò urgentemente l'assemblea"

Sullo scottante tema dei presìdi sanitari periferici, sul quale l'assessore Pd alla sanità Donata Borgonovo Re rischia il posto, il senatore Pd Giorgio Tonini mette i puntini sulle i: la sanità più sicura è un tema nazionale, non solo trentino. È giusto tenere in periferia i servizi che servono quotidianamente, è invece meglio che per un servizio sanitario che si utilizza una volta ogni tanto si vada al centro specializzato e più attrezzato che si trova nelle località maggiori, Trento o Rovereto, magari con appositi servizi di trasporto pubblici.
"L'Adige", 20 luglio 2015


Tonini ne parla con alcuni cittadini che hanno chiesto il suo parere a margine della celebrazione per i 30 anni della tragedia di Stava. Spiega: della dialisi ho bisogno tutti i giorni, quindi è giusto che vi sia un presidio vicino a casa mia, la mammografia invece la faccio ogni dieci anni, meglio farla in un centro specializzato dove è più sicura. Per una volta dovrò fare il viaggio a Rovereto o a Trento, magari organizzato dalla stessa sanità pubblica.
Stamattina in giunta provinciale il nodo sanità non è all'ordine del giorno. Non è escluso però che se ne parli: è in discussione la linea da seguire sui presìdi sanitari periferici, a partire dai punti nascita. Alle 13.30 invece sarà il coordinamento del Pd trentino ad affrontare il tema in una riunione convocata urgentemente dal nuovo segretario Sergio Barbacovi.
«Il coordinamento con i consiglieri e gli assessori discuterà la situazione - dice Barbacovi - e darà la risposta del Pd, il più unito possibile». Ma la linea dell'assessora Borgonovo Re è o no la linea del Pd sulla sanità? «Sul merito, è la linea della giunta provinciale - osserva Barbacovi - Ora però sono sorti problemi di metodo». Che sarebbero la famosa riunione di Tione in cui l'assessora ha discusso con gli operatori sul piano tecnico come fare a chiudere i punti nascita di Tione e Cavalese se a livello nazionale fosse stato confermato l'obbligo dello stop.
Barbacovi, lei però sottolinea di non essere un coordinatore «precario» ma un segretario del Pd a pieno titolo, almeno fino al congresso. Non ha una sua posizione? «Appena eletto ho detto che avrei portato queste grosse questioni alla discussione del partito per condividere la decisione. Se non concludiamo in coordinamento, convocherò urgentemente l'assemblea».