Nomi, «re» Rinaldo Maffei dichiara guerra alle dighe

Con 491 voti a favore, parti al 62% Rinaldo Maffei assieme a Enrica Rigotti è l’unico sindaco riconfermato nella tornata di elezioni in destra Adige. Una conferma ottenuta ai danni della sfidante, Francesca Depedri, che si è fermata a 301 preferenze mentre Maffei ha visto il consenso aumentare rispetto a quanto fatto nel 2010. Allora la sua lista ottenne 417 voti a parità o quasi del numero dei votanti. Determinato nella difesa a oltranza del proprio territorio (da sempre avverso alle dighe sull’Adige, ma anche alla variante accanto alla ferrovia) Maffei si accinge così alla sua nuova esperienza sulla poltrona di sindaco di Nomi.
P. Trentini, "Trentino", 25 maggio 2015

Si aspettava una rielezione di queste proporzioni? Devo dire di sì, il clima in paese era buono così come il sentore “annusando” l’aria e gli umori tra i paesani, cinque anni fa le due liste erano molto più ravvicinate, quest’anno non c’è stata storia e il distacco è stato più netto. Quello che invece non era preventivabile era l’impatto dei giovani. Sono stati premiati diversi ragazzi alle prime vere responsabilità e questo fa un enorme piacere, segno che da un lato hanno lavorato bene, dall’altro anche il paese ha deciso di scommettere su di loro. Allo stesso modo sono stati confermati il vicesindaco uscente Claudio Festi e l’assessora Francesca Parolari, entrambi hanno raddoppiato i voti rispetto a 5 anni fa. Insomma, è stata premiata l’esperienza nel mio caso, la solidità nel loro caso e l’entusiasmo dei giovani.

Quale sarà la prima azione di governo, una volta instaurata la nuova giunta? Appena sarà possibile contatterò immediatamente gli altri sindaci della destra Adige e dell’alta Vallagarina per capire se ci sono spazi, e io penso proprio di sì, per un impostazione sovra comunale o un accordo in merito ad alcune opere. Per me la priorità, e non ho cambiato idea, rimane evitare la costruzione delle dighe sull’Adige. So bene che al contrario di quanto si dice il progetto non è affatto tramontato, ma se da Nogaredo fino a Besenello c’è uniformità e unità d’intenti magari il progetto può essere definitivamente cestinato. Per quanto riguarda il paese proseguiamo le nostre attività già impostate sulle quali abbiamo già posto delle solide basi negli anni scorsi. La più urgente è il termine dei lavori al granaio in modo da traslocarvi lì la casa della cultura. Purtroppo nel recupero della costruzione, già avviata qualche buon anno fa, ci sono state delle vicissitudini di natura strutturale ma ora siamo in dirittura d’arrivo.

Nel medio periodo, invece, quali le azioni? Andranno portate a termine alcune partite urbanistiche. In particolar modo alcune lottizzazioni importanti nella zona est del paese, accanto alla casa di riposo e al cavalcavia, per intenderci. Sono nuovi insediamenti residenziali che saranno affiancati dall’ampliamento del parco pubblico, al momento troppo piccolo. Non è mai simpatico dire che si costruisce, ma alle volte è necessario farlo.