MORI - I tempi per siglare accordi elettorali stringono: a Mori la coalizione del candidato sindaco Cristiano Moiola, che parte in svantaggio con i voti, cerca nuovi alleati. Ieri sera c'è stato il primo incontro con gli esponenti del Carroccio, un momento informale, lontano dalle sedi dei rispettivi partiti, per trovare la convergenza sui punti fondamentali del programma. Di fronte a questo matrimonio, però, il Pd avverte: se ci sarà l'apparentamento si solleverà un problema politico in Giunta provinciale. Parola dell'assessore Alessandro Olivi che ha già fatto intendere agli alleati di essere sul piede di guerra.
L. Galassi, "L'Adige", 14 maggio 2015
Oggi, con ogni probabilità, i due candidati sindaci, Moiola e Fiorenzo Marzari, faranno un resoconto del primo appuntamento ai membri delle rispettive liste, in modo da riuscire a decidere in tempi brevi se questo fidanzamento s'ha da fare oppure no. Se da una parte è fondamentale stabilire le tematiche clou di un possibile governo, dall'altra è ovvio che i membri del Carroccio dovranno valutare che cosa gli viene proposto, in termini di posti in Consiglio e Giunta, in cambio del loro cruciale sostegno.
La coalizione formata da Patt, Futuro e Autonomia e Civica Trentina domenica ha portato a casa il 25,5%, mentre il gruppo di Stefano Barozzi è riuscito a incamerare il 43,3%. Proprio perché il divario è notevole, i 700 voti marchiati Lega fanno comodo al giovane segretario del Patt. D'altro canto Moiola sa che il Movimento 5 Stelle, vincitore morale del primo turno con 875 voti, è più difficile da sedurre: i grillini, infatti, per statuto non fanno apparentamenti. Il loro, al massimo, potrà essere un sostegno ideale, legato al tema del gassificatore, sul quale il Patt ha espresso un «no» categorico che può piacere al candidato sindaco Renzo Colpo.
Dopo il matrimonio primaverile tra Civica Trentina di Claudio Civettini e Patt, l'alleanza con la Lega Nord sarebbe un'altra «anomalia» politica di queste elezioni all'ombra del santuario di Montalbano. Mentre in Provincia Carroccio e Stelle Alpine duellano, a Mori si scambiano effusioni. Come a voler mettere le mani avanti, da Trento il segretario leghista Maurizio Fugatti fa sapere di non avere nulla in contrario a questo apparentamento; al contrario, lo vede di buon occhio proprio per le possibilità amministrative che apre ai suoi candidati lagarini.
Anche gli esponenti del Patt non sembrano aver messo pregiudiziali all'accordo, consapevoli di come, su questa scelta controcorrente, si giochino molte possibilità di mettere in difficoltà Barozzi. Tutt'altro atteggiamento ha il Pd, che porta lo scontro a livello di giunta provinciale. «A Mori il Patt ha già scelto di rompere la coalizione, affiancandosi a un capolista che in Consiglio provinciale fa la più intransigente delle opposizioni», ha sottolineato Alessandro Olivi. «Il richiamo che oggi (ieri n.d.r.) Rossi ha fatto alla coesione è giusto, ma questa coesione si basa soprattutto su un certo senso politico. L'alleanza Lega-Patt è oltre questo senso, soprattutto nel sesto Comune del Trentino», avverte Olivi.
Facendo due conti sulle percentuali ottenute dalle due coalizione, e mettendo da parte qualsiasi questione di etica politica, alla Lega, in termini di seggi a disposizione, converrebbe in ogni caso allearsi con Moiola, sia in caso di sconfitta sia in caso di vittoria. Il segretario del Patt ha già annunciato di non voler proporre scambi basati sulle poltrone, per questo ieri sera si è cercato di discutere soprattutto di programmi. La Lega Nord ha specificato i suoi desiderata, tra i quali spiccano il tema della sicurezza e lo stralcio del progetto gassificatore.