Pd di Mori, possibile divorzio da Caliari

«Il Pd non esclude la possibilità di andare oltre il nome di Roberto Caliari per individuare una figura in grado di garantire la continuità tra l'attuale amministrazione, i suoi programmi, i risultati raggiunti, e un nuovo governo con nuovi soggetti e nuovi interpreti».
"Trentino", 18 dicembre 2014

A dirlo è il segretario del circolo moriano Lanfranco Cis, con una presa di posizione che, tradotta dal “politichese”, va a confermare l’anticipazione del nostro giornale riguardo all’ipotesi ben avviata (manca solo la manifestazione di disponibilità da parte del diretto interessato) della candidatura "di bandiera" a sindaco dell’attuale vice Stefano Barozzi, ancora combattuto tra la lealtà a Caliari e il suo essere un altrettanto fedele “uomo di partito”. Ufficialmente il Pd ancora non si esprime sul nome, ma l’identikit fornito nella nota non lascia spazio a dubbi, quando si parla di «figura in grado di garantire la continuità».
Cis sottolinea che «le ultime uscite (il riferimento è alla presa di posizione dell’attuale sindaco - espressione di una civica, Insieme per Mori, al governo col Pd - contro la volontà dei partiti dell'ipotetica coalizione di centrosinistra autonomista di puntare ciascuno sul proprio candidato anziché trovarne uno condiviso, Caliari in primis, ndr) hanno accelerato il confronto sulla questione del nome, rendendo il percorso condiviso più frammentato. Chiediamo ai partner con i quali stiamo costruendo per la prima volta una coalizione storica per Mori di essere interlocutori attivi e collaborativi: all'Upt chiediamo di indicare la sua delegazione, pur comprendendo e rispettando il delicato momento di riorganizzazione locale in atto, che però non può protrarsi oltre (visto che a Rovereto Donatella Conzatti insiste sul percorso programmatico e qui a Mori non abbiamo ancora visto nessuno ai tavoli programmatici); al Patt, in questo momento l'alleato con cui si mantiene con convinzione la condivisione sulla metodologia, chiediamo di evitare di pronunciarsi in modo secco per le primarie senza nemmeno voler provare o trovare il candidato condiviso; a Insieme chiediamo di non voler accelerare improvvidamente la discussione sul nome».
Per il Pd la questione centrale rimane l'impegno a costruire, se ci saranno le condizioni, un'alleanza di centrosinistra autonomista allargata anche ad altri (a cominciare dai Verdi): «Porteremo in dote, con la lista Insieme per Mori, l'esperienza e i risultati che abbiamo ottenuto in questi quattro anni di amministrazione, con la volontà di rilanciare con più forza l'azione di governo, escludendo la tentazione del “meglio soli che male accompagnati”. Riusciremo a costruire anche a Mori un'alleanza di centrosinistra autonomista? Questo è ancora presto per dirlo. Ma anche per escluderlo. Dipende dallo sforzo che ognuno metterà in campo, credendoci. Chi non ci crede - conclude Cis - dovrebbe dirlo apertamente e onestamente».