L'iniziativa di Dellai - Di OLIVI e ZENI gli interventi più politici
Sono stati quelli di Luca Zeni e di Alessandro OIivi gli interventi più politici, quelli che ieri hanno toccato il tema della necessità di un rapporto più stretto tra Pd e Upt rispetto a un Patt che sembra deciso ad andare avanti per la sua strada, una strada diversa, che si sta sempre più divaricando benché si tratti di un alleato nonché il partito del presidente.
C. Bert, "Trentino", 7 dicembre 2014
Zeni è tornato al 2007 e ha parlato della Margherita, di cui allora faceva parte, ricordando il parlamentino in cui ha detto: «La Margherita decise di dire no al Pd, sancendo una rottura che ha condizionato la vita politica trentina fino ad oggi».
«Questa - ha aggiunto Zeni - può essere l'occasione per ritrovare una saldatura per camminare insieme, perché la politica non può essere solo localistica. Io qui vedo tanti volti amici, perché la forza delle idee ha radici profonde in un contesto ideale che dobbiamo cercare di proiettare in avanti». E proprio Zeni è sicuramente uno dei politici del Pd che si sta mostrando più pronto a raccogliere l'assist di Dellai nel cercate di costruire insieme il «campo democratico plurare» che secondo l'ex governatore dovrà lavorare fin da subito ad elaborare una «Carta della nuova autonomia aperta e solidale» a livello trentino e una «Piattaforma comune per le terre alte», da fare insieme ad altri gruppi e associazioni dei territori alpini (ieri a Sanbapolis c'erano gli esponenti del Bard di Belluno).
Il vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi, ha detto: «No al partito unico che prevede una inesistente omologazione culturale, ma sì a un centrosinistra plurale». E ha aggiunto: «Il Pd non è in vendita né vuole comprare, ma si vuole porre come centro federatore».
Il presidente del consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, non è intervenuto ma così spiega la sua presenza: «Ho apprezzato l'iniziativa di Dellai per cercare di dare un contributo di idee a una coalizione che è in crisi. È sotto gli occhi di tutti: non è normale che in giunta due assessori votino contro un provvedimento così importante come la rete ospedaliera. Io mi auguro che si riesca a ricucire il senso dello stare insieme e un progetto comune. Non mi sembra - conclude Dorigatti - che Rossi si stia preoccupando di questo visto che ha organizzato un'assemblea riservata solo ai suoi sostenitori, autonomisti, senza coinvolgere le altre forze politiche della coalizione».
Il consigliere provinciale dell'Upt, Mario Tonina , intervenuto subito dopo Zeni, ha espresso anch'egli l'esigenza di: «Rinsaldare la coalizione di centrosinistra e rafforzare il ruolo dei nostri parlamentari perché l'alleanza con la Svp è necessaria ma non sufficiente all'autonomia».
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TRENTO Alla fine è l’ex delfino a dire con maggior chiarezza ciò che il padre lascia per ora solo intravvedere: «Credo che questa giornata possa portare a una saldatura rispetto alla frattura del 2007, quando la Margherita decise di non aderire al Partito democratico».
Luca Zeni, nel 2006 candidato di Dellai a segretario della Margherita (nel congresso vinto da Giorgio Lunelli), oggi è consigliere provinciale del Pd. È lui che, a metà pomeriggio, ricorda il parlamentino della Margherita di Passo della Mendola, luglio 2007. «In Trentino vogliamo una sezione locale del partito democratico o abbiamo il sogno di un soggetto nostro, radicato nel territorio ma aperto al nuovo?», disse allora Lorenzo Dellai, è gettò le basi per la nascita di un partito autonomo, l’Upt. «In realtà alla Mendola eravamo pronti per il Partito democratico del Trentino, c’era già il via libera di Roma. Fu dopo che le cose andarono diversamente», fa esercizio di memoria l’ex consigliere Giorgio Lunelli, ieri a Sanbapolis in veste di «comune cittadino». Il dato politico resta: Dellai e la Margherita scelsero un’altra strada, e i rapporti tra l’ex governatore e il Pd non sono mai stati facili in questi anni. Ma per Zeni sette anni dopo i tempi sono maturi per ricomporre quella frattura: «Non sto affatto pensando a fusioni di partiti», puntualizza il consigliere a margine del suo intervento, «il nostro interesse è che ci sia l’Upt che cammina insieme a noi». «Di certo - aggiunge - oggi non ci sono spazi per lanciare Opa sul Pd, semmai si tratta di riconoscere al Pd la leadership del centrosinistra».
Più o meno quello che va dicendo il vicepresidente Alessandro Olivi, secondo il quale oggi è il Pd «il soggetto attrattore» della coalizione, non servono nuovi contenitori. Un dibattito, quello sui contenitori, da cui vuole tenersi alla larga la segretaria provinciale dem Giulia Robol. La quale ieri non si è fatta vedere all’incontro promosso da Dellai, ma che alla vigilia aveva frenato alcune uscite dei suoi come quella del capogruppo provinciale Alessio Manica, pronto a valutare nuovi scenari insieme all’Upt: «C’è il Pd - ha detto Robol - io lavoro per rafforzarlo e non mi interessano altre creature».
In prima fila ieri a Sanbapolis si è seduta anche la segretaria dell’Upt Donatella Conzatti. La quale non ha chiarito da che parte intende guardare il suo partito: «Noi crediamo nei partiti, nella loro forza di creare anticorpi alla seduzione del potere», ha detto. E ancora: «L’Upt potrà evolvere come il nostro congresso ha deliberato, ma non può rinunciare ai propri valori». Al congresso della scorsa primavera a Vezzano, fu approvata una mozione per dare avvio «a un'iniziativa che non neghi l'identità dei partiti di maggioranza ma valorizzi la positiva esperienza di coalizione in un percorso partecipato verso il partito territoriale». Ma oggi a rilanciare il partito territoriale è soprattutto Ugo Rossi, e lo fa con un Patt in fase espansiva.