Primarie, affondo di PD e PATT

Rossi e Olivi: ora basta. I candidati alle Primarie contestano l’Upt «Troppa melina. I nuovi nomi? Un’offesa».
"L'Adige", 16 giugno 2013

Proporre altri nomi rispetto a quelli in campo «rischia di essere offensivo» per chi in campo c'è già, ovvero i tre assessori Alessandro Olivi (Pd), Ugo Rossi (Patt) e Mauro Gilmozzi. Di fronte alla rosa presentata dall'Upt per evitare le Primarie di coalizione, Olivi mette i puntini sulle "i". Il candidato del Partito democratico alla sfida di coalizione per la scelta di chi scenderà in campo nelle elezioni di ottobre per provare a succedere a Lorenzo Dellai, conferma che la scelta «delle Primarie ormai è tracciata» e che «la coalizione ha avuto tutto il tempo nei mesi scorsi per cercare di operare una convergenza una sintesi politica. Il tempo insomma c'è stato: non solo è scaduto, ma, una volta tramontata l'ipotesi di Alberto Pacher, la convergenza non si è trovata o non si è voluta trovare». Il rischio per Olivi è che, nella coalizione, «le distanze oggi ricomponibili
rischiano di dividerci».
Alle parole di Olivi si unisce anche Rossi. «I nomi dei tre assessori - afferma l'esponente del Patt - sono nomi coalizionali, non di parte. Si deve dare ai cittadini, come coalizione, la possibilità di scegliere». Per l'assessore alla sanità è questo l'aspetto da cui non si può più derogare: «Comunque si correrà: non si può pensare di non fare esprimere le potenzialità che ci sono. Ciò che indebolisce la coalizione è tira e molla che ha assunto il tono della tragi-commedia. Se questo atteggiamento è teso a delegittimare Olivi, Rossi e Gilmozzi dico: attenzione, perché non lo lasceremo fare». Proprio per dimostrare che la competizione tra i tre assessori «è virtuosa» Rossi annuncia «un incontro tra noi tre per condividere alcune questioni di fondo e dare ennesima garanzia che le Primaire non sono una spaccatura ma una competizione virtuosa».
La bocciatura del meccanismo rilanciato dall'Upt per evitare le primarie e cercare un candidato comune che, come Enzo Bianco a Catania, unisca a priori la coalizione arriva da Olivi. Che spiega come «il non decidere sulle primarie, su quando farle e con quale meccanismo rischia di scavare un solco tra noi e i cittadini. Ci vuole un sussulto di rispetto verso gli elettori, sennò rischiamo di fare un errore gravissimo. Il fatto è che buttare nomi sul tavolo, pur rispettabilissimi, rischia di essere una melina che delegittima la leadership e la squadra messa in campo dalla coalizione». Il nodo, per Olivi, è anche quello di dare all'esterno una immagine di debolezza di chi si candida. «Le proposte dell'Upt al tavolo sembra vogliano dire che nessuno di quelli proposti dai partiti possa interpretare lo spirito coalizionale. Ora basta coi tentennamenti, è ora di decidere per eviatare di scavare un solco tra noi e i cittadini».
Per le Primarie che «sono ormai inevitabili» si schiera anche Salvatore Smeraglia dell'Idv che rispetto ai nomi messi sul tavolo parla di proposte «che allungano solo i tempi».
Anche l'altra candidata alle Primarie di centrosinistra, Lucia Coppola, in corsa per i Verdi mette in evidenza la necessità di andare avanti. «Posto che noi Verdi abbiamo dichiarato dal primo momento l'auspicio di convergere su un candidato unico di coalizione, credo che ormai le cose siano andate un po' troppo in là. Il rischio di procedere in questo modo è molto pericoloso perché rischia di creare nei cittadini una situazione di incertezza». Coppola poi boccia anche i nomi messi sul tavolo: «Ho molte riserve su Schelfi, Andreatta, Merler. In particolare, per il sindaco quelle del fatto che aveva garantito in più occasioni che non si sarebbe dimesso da sindaco del Comune. Comune che, tra l'altro, sta attraversando un momento delicato nei rapporti tra maggioranza e minoranza, e anche nella sostanza delle scelte difficili che devono essere fatte».
Per Alessandro Pietracci «la situazione delle Primarie si fa sempre meno convinta e convincente. Il fatto di aver fissato il termine per le candidature ma non il termine per votare testimonia una situazione di disagio e incertezza. Noi siamo per le Primarie in assenza di un candidato unitario, cosa che però può sempre accadere, fino a che non si realizzano davvero le Primarie». Sui nomi usciti venerdì per il Psi «su qualcuno di essi si può ragionare». Un pensiero che si fa strada anche nel Pd. Emanuele Curzel, ad esempio, chiede che si ragioni sulla persona di Merler.