Ferrovia Rovereto Riva, apriamo ora il confronto sul territorio

Dopo 5 anni nei quali la priorità di Fugatti era il completamento della Valdastico, visto che ha dovuto archiviarla per la contrarietà del territorio oltre che per la manifesta insostenibilità, ecco spuntare prima delle elezioni l'annuncio che la ferrovia Rovereto-Riva si farà.
Alessio Manica, 16 agosto 2023

 

Nei fatti c'è ad oggi c’è solo l'approvazione dell'idea da parte di RFI, alla luce di una valutazione di sostenibilità economica d’esercizio, e conseguentemente l’inserimento tra quelle da sottoporre al Ministero quali opere strategiche per la mobilità ferroviaria.

Un'idea perché non c'è un progetto che possa definirsi tale: non si conosce il tracciato, ne le stazioni, ne una previsione di costo, ne una tempistica.

Meglio di niente si dirà visto che Fugatti ci ha abituato al niente (verrebbe facile citare al volo Trento Musica Arena e Ospedale di Cavalese…) ma non basta un annuncio elettorale per rassicurare i trentini che si è finalmente imboccata la strada di una mobilità su ferrovia che possa rispondere sia alle esigenze dei trentini stessi che dei turisti.

Fugatti ha ostinatamente in testa le strade, tant'è che è arrivato anche a rilanciare la galleria tra la Val d'Adige e il Garda, non si è occupato della ferrovia della Valsugana o della Trento-Malè, non si occupa del raddoppio della linea del Brennero lasciando la prima linea al Sindaco, e ignora serenamente il possibile recupero delle vecchie tratte ferroviarie quale quella delle valli dell'Avisio.

E sulla Rovereto Riva si poteva certamente finanziare un vero progetto di fattibilità, non accontentarsi di una ipotesi: si è speso molto di più per fornire i wc chimici alla ultima disastrosa iniziativa del Love Fest, giusto per chiarire cosa significa avere chiaro le priorità.

Nonostante tutto voglio però cogliere la positività del segnale, congiuntamente ad una maturazione collettiva di amministratori e cittadini che rende oggi questa idea sicuramente più attesa e credibile rispetto a dieci anni fa quando si sviluppavano le prime ipotesi di tracciato con il concorso d’idee.

Quello che però mi preme evidenziare è la necessità che si parta comunque con il piede giusto.

Stiamo assistendo in questi giorni al disagio creato dal raddoppio della Brennero quando lo si fa senza assicurare partecipazione e informazione. Non vorrei che si ripetesse la cosa con questa opera quanto mai utile e necessaria.

Pongo ora il problema di scegliere la funzione che questa ferrovia deve svolgere, perché non è indifferente che corra in galleria o in superficie, perché i turisti non sono merci, così come non è indifferente la collocazione delle fermate per assicurare il miglior utilizzo, o come non lo sono i tempi di percorrenza.

La funzione la deve indicare il Piano della mobilità sostenibile che colpevolmente non è stato ancora elaborato (perché si aspettava di inserirvi la Valdastico) dalla giunta Fugatti.

Il tracciato infine va individuato con la partecipazione delle amministrazioni comunali e del territorio e così le stazioni che permettano un buon utilizzo della ferrovia soprattutto per i pendolari.

La partecipazione deve essere ora, anche se non vi sono certezze e l’orizzonte del cantiere è molto lontano, e vera: non come quella ipocrita ex post sulla collocazione dell’ospedale di Cavalese o come quella sulla Valdastico che la Giunta non ha poi tenuto in reale considerazione.

RFI non ha ribadito di essere sensibile alle esigenze di trasparenza e di partecipazione e per questo chiedo che fin da ora si discuta apertamente della realizzazione di questa ferrovia, delle ipotesi progettuali e fin da ora ci si adoperi per il reale finanziamento dell'opera.