Patto a due per guidare il PD. Robol: "Con Vanni in sinergia"

«Abbiamo fatto un percorso sui contenuti con Vanni Scalfi e trovato un accordo. Del resto già durante il congresso in più di una circostanza, come per il documento sui vitalizi, ci eravamo accorti che c'era un approccio diverso fra noi ed Elisa Filippi». Giulia Robol, nel pomeriggio, parla già da nuova segretaria del Pd del Trentino, pur precisando che «per scaramanzia è meglio aspettare il verdetto dell'assemblea provinciale» prevista per la sera alle 20.30.
L. Patruno, "L'Adige", 25 marzo 2014

L'assessora comunale a Rovereto ha ottenuto alle primarie il 32,25% dei voti a fronte del 37,37% di Elisa Filippi, conquistando così la possibilità di giocarsi l'elezione a segretaria nel ballottaggio fra le prime due, in assemblea provinciale. L'accordo con il terzo candidato,
Vanni Scalfi, consente alla roveretana Robol di avere dalla sua la maggioranza assoluta dell'assemblea sommando ai suoi 21 delegati i 19 eletti con Scalfi.  

Giulia Robol, l'intesa raggiunta fra lei e Scalfi, seconda e terzo arrivati alle primarie, le consente con il voto in assemblea, a norma di regolamento, di ribaltare l'indicazione delle primarie, dove era prevalsa una preferenza per Elisa Filippi. Non sente alcun disagio per questo? Con molta franchezza devo dire che Elisa ha fatto un percorso dignitosissimo, come noi, e aveva tutte le credenziali. Ma altra cosa sarebbe stata se avesse ottenuto un consenso del 40-42%, invece il risultato fra noi tre è stato molto uguale, fra me e Scalfi solo 150 voti di differenza. Non mi sembra fuori dalla grazia che sia l'assemblea a scegliere il segretario nel ballottaggio fra le prime due. 

Pensa che la sua possa definirsi una segreteria forte o debole? Certo, 7.000 persone che sono andate a votare alle primarie sono pochissime, quindi il mio è un percorso che parte in salita. A maggior ragione mi viene da dire che era ancora più importante riuscire ad allargare la maggioranza in assemblea con un buon numero di delegati ed è quello che si è cercato di fare con questo accordo. 

Sia lei che Filippi avete detto no a una soluzione unitaria. Ora Filippi esprimerà la minoranza. Ma che differenza di linea politica c'è tra voi? Direi soprattutto l'approccio sui temi e il fatto che lei non ha compreso che le dinamiche della provincia di Trento sono diverse rispetto al contesto nazionale. Non si può pensare di riportare il modello di Renzi tale e quale in modo automatico, va calato sul territorio. Inoltre, penso che la mia esperienza a livello comunale come assessore mi ha aiutato tantissimo nell'entrare nel merito delle cose. Spesso ho visto Elisa distaccata da quello che stava succedendo, come nel caso dei vitalizi e il costo della politica. 

Il suo programma e quello di Scalfi erano distanti su molti punti: su cosa siete riusciti a trovare il punto d'incontro? Abbiamo fatto un percorso sui contenuti. Per prima cosa sui vitalizi. Già avevamo condiviso un documento. Ora come primo atto della nuova segreteria chiederemo ai nostri consiglieri ed ex consiglieri che hanno ricevuto gli anticipi dei vitalizi di restituire quanto hanno preso. La politica deve dare dei segnali e il buon esempio, al di là di quanto prevede la legge. Non saremo lì con la pistola puntata, ma questa cosa ha colpito notevolmente l'opinione pubblica e quindi mentre attendiamo che la riforma faccia il suo corso noi dobbiamo fare la cosa giusta e il Pd deve dare il senso collettivo del partito. 

Sulle Comunità di valle? Vanni ha una posizione marcata sulle Comunità di valle diversa dalla mia, ma abbiamo convenuto che è un tema complicato e che va approfondito con un confronto con i nostri esponenti in tutti i livelli istituzionali per arrivare a una proposta efficace, visto che nei diversi territori ci sono esperienze diverse al riguardo. In val di Cembra, ad esempio, la Comunità ha funzionato, nelle Giudicarie ci sono tanti problemi. Sicuramente non si possono lasciare le cose come stanno. Fino ad ora il gruppo consiliare e il partito si sono occupati poco della proposta di riforma dell'assessore Daldoss. Dovremo farlo insieme. 

Scalfi avrà un ruolo nella segreteria? Certo, avrà un ruolo politico importante nella segreteria. Lavoreremo in sinergia. Decideremo insieme la composizione della segreteria con persone che siano non solo membri dell'assemblea che abbiano competenze in materia di lavoro, autonomia, riforme. 

Pensa di cambiare qualcosa nell'organizzazione del partito? Vogliamo valorizzare i circoli e la partecipazione delle persone, non solo dei tesserati. Oggi i circoli non sono coinvolti a sufficienza nelle decisioni. Inoltre vorrei potenziare le buone pratiche nell'organizzazione del partito e i rapporti con la rete dei nostri amministratori.