"Islam, a Rovereto ancora pregiudizi"

Aicha Mesrar: "Anche qui in Trentino per la vera integrazione servono passi in avanti da parte di entrambe le comunità: la sfida è culturale".
M. Pfaender, "L'Adige", 13 febbraio 2014

Gli stranieri residenti a Rovereto erano, al 31 dicembre del 2013, 5.168, il 13,2% della popolazione. Un dato che rappresenta la prima frenata mai registrata dal 1987, quando gli extracomunitari erano 94, lo 0,28%. In questo scenario, la comunità musulmana di Rovereto cresce. Parola di Aicha Mesrar, consigliere comunale con delega, unitamente alla collega Teresa Gallazzini Raus, alla Pace e a Rovereto Città aperta al mondo. Un incarico, assunto nel 2011, i cui risultati sono stati comunicati al Consiglio martedì sera. 

Consigliere Mesrar, che numeri conta la comunità musulmana di Rovereto? «Circa duemila persone. È una stima personale, sulla base della partecipazione agli eventi che aggregano l'intera comunità: la festa di fine Ramadan e la festa del Sacrificio, celebrate nella fase conclusiva al Palazzeto».  

Quali sono le principali nazionalità che compongono la comunità? In che forme si aggregano?  «Le principali nazionalità sono l'Albanese, Pakistana, Marocchina, Tunisina, Egiziana, Kosovara. I principali centri culturali che animano la comunità sono in via Cartiera (che accoglie la popolazione maghrebina,  ndr ), in via Setaioli e via Abetone (cittadini pakistani,  ndr ) e in via Pasqui (comunità kosovara,  ndr )».  

Come giudica l'integrazione della comunità musulmana in città? «Intanto non mi piace il termine, integrazione. Preferisco convivenza. Direi che dal punto di vista normativo, legale e amministrativo siamo in una cornice quasi ideale. Non ci sono passaggi normativi che attendiamo. L'attenzione delle istituzioni, a livello comunale e provinciale, è ottima. Con la variante luglio 2012 al Prg abbiamo anche eliminato l'ultimo vincolo che impediva alla nostra comunità di avere un luogo di culto. Ora questo ultimo impedimento è caduto. Ma dal punto di vista culturale e sociale ci sono ancora passi avanti da fare. Da parte di entrambe le comunità, l'italiana e la musulmana. Ci sono tante persone che ancora oggi ci giudicano ospiti in questo Paese. Ma dopo vent'anni di vita qui, che ospite sono? È casa mia». 

Ci sono ancora pregiudizi? «Sì, da parte di entrambe le comunità. Ci sono amiche musulmane che vedono ostilità ed attacchi in ogni situazione. Ci sono però anche persone italiane che insultano a priori la nostra comunità e le nostre tradizioni». 

Moschea a Rovereto. C'è qualche novità?  «Questa amministrazione ha tolto i vincoli urbanistici, la prossima dovrà provvedere alla realizzazione dell'edificio. Noi abbiamo sopportato la mancanza di un luogo di culto dignitoso. I nostri figli non dovranno farlo».