governo provinciale pagina 51

#primarieprovinciali - «Serve ricucire con il Patt per fermare le destre»

Classe 1988, Alessandro Dal Ri è la vera novità della corsa alla segreteria provinciale del Pd. Informatico di Villazzano cresciuto nelle fila dei consigli circoscrizionali, arriva alla sfida del 3 marzo contro la veterana della politica Lucia Maestri con la consapevolezza che il suo nome è un elemento di discontinuità con il passato del partito. Un Pd che esce con le ossa rotte dall’ultima stagione politica.
C. Marsilli, "Corriere del Trentino", 1 marzo 2019

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Ritorno al passato remoto

Fra un po', chissà, vedrete le auto circolare e parcheggiare in piazza Duomo, davanti al Nettuno. Forse fra poco si tornerà a fumare nei ristoranti e butteremo le immondizie giù per il condotto di scarico dei rifiuti nei condomini. Chissà. Non è fantascienza. Di questo passo può accadere. Si torna indietro, ragazzi!
P. Mantovan, "Trentino", 18 febbraio 2019

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Il Trentino primo in Italia, prima ancora del parlamento, a stabilire il principio che una famiglia povera deve aspettare dieci anni per avere un aiuto

Il Trentino ora governato dalla Lega ha introdotto, con un emendamento approvato nottetempo senza alcun confronto, la clausola dei dieci anni di residenza per l’accesso all’assegno unico provinciale. Un vanto del nostro welfare è diventato motivo di vergogna per l’Autonomia. 
Giorgio Tonini, 9 febbraio 2019

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La manovra ci toglie autonomia

Più che di reddito "alla trentina" si dovrebbe parlare di reddito "all'italiana", o "alla 'tagliana" se vogliamo dirlo "alla trentina". Peccato che non si tratti di una commedia di De Sica, ma della manovra di bilancio della Provincia Autonoma di Trento, e quindi in ultima istanza di servizi pubblici, di destini individuali e collettivi, di persone. Che d'ora in poi saranno un po' più povere, un po' più insicure e un po' più sole.
Alessio Manica, "Trentino", 13 febbraio 2019

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Reddito di cittadinanza, c’è il via libera. Ora servono dieci anni di residenza

 Il via libera è arrivato nella notte. Non proprio notte fonda, come molti si aspettavano visto il «muro» di emendamenti depositato dalle opposizioni: per approvare la variazione di bilancio firmata dal governatore Maurizio Fugatti (20 i voti favorevoli, 12 i contrari e due astenuti), i consiglieri provinciali sono rimasti in Aula fino all’una meno venti di ieri.
M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 8 febbraio 2019

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COMUNICATO STAMPA - Alessio Manica: Legge di variazione di bilancio provinciale, in una notte svenduta la nostra Autonomia e la nostra tradizione solidaristica

Questa notte è stata votata la prima legge di variazione al bilancio provinciale della Giunta Fugatti. Se il buongiorno si vede dal mattino, c'è di che essere preoccupati. In una notte è stata svenduta la nostra Autonomia e la nostra tradizione solidaristica. Io ho votato contro, e provo a sintetizzare i motivi.
Alessio Manica, 7 febbraio 2019

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COMUNICATO STAMPA, Olivi: «Ieri è stata scritta una brutta pagina per l’Autonomia»

“Ieri è stata scritta una brutta pagina per l’Autonomia. Per la prima volta la Provincia di Trento si distingue per recepire una norma statale e renderla vigente prima di ogni altra Regione e paradossalmente prima che la disciplina sia stata approvata dal Parlamento.
Alessandro Olivi, 7 febbraio 2019

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Prima Roma, Venezia o i Trentini?

Nasce un dubbio. Ma davvero ciò che l'attuale governo provinciale sta producendo risponde alla massima leghista "prima i trentini"? No, perché il dubbio si sta facendo strada dopo alcune scelte. Una (sarà obbligata? o sarà che è meglio starsene buoni buoni e non far incavolare Matteo e Gigino?) è la supina sottomissione a tutte le regole romane del reddito di cittadinanza.
P. Mantovan, "Trentino", 28 gennaio 2019

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