Candidato segretario MIRKO CASAGRANDE, leggi le linee programmatiche

 

 

 

 

Partito Democratico del Trentino – Circolo di Pergine

 

Segretario: 

Mirko Casagrande 

 

Direttivo: 

Giulia De Ruggeris, Maria Es Sadek, Eris Ferrari, Johnny Gretter, Abinash Miato, Anwar Terghi, Chacker Zribi 

 

Responsabili social: Giulia De Ruggeris, Abinash Miato

 

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 ATTIVITÀ RECENTI

POLITICA e PARTECIPAZIONE, tra destra e sinistra

La politica sta attraversando anni difficili, specie in Italia; ed anche il Trentino non è esente da problemi.

Oggi molte persone, talvolta anche coloro che generosamente continuano a lavorare nei luoghi della politica (partiti, movimenti, Consiglio Comunali, ecc) fanno fatica a riconoscersi nelle dinamiche in cui la politica usa impantanarsi: troppe energie spese in insopportabili litigiosità con conseguente stasi dell’azione amministrativa, carenza di credibilità, poca umanità, scarsa capacità di individuare priorità strategiche, poco coraggio su temi di principio, insufficiente lavoro di squadra. Ritrovare il bandolo della matassa non è facile.

La tanto sbandierata politica partecipata, cavallo di battaglia in campagna elettorale di molti – comprese le liste Civiche – , non è semplice da attuare e grande è il rischio di farla divenire una elargizione di favori e piaceri che nulla hanno a che vedere con la capacità strategica di programmare a medio e lungo termine secondo visioni di sviluppo di un territorio e a favore di un interesse collettivo, condividendo con i cittadini i processi decisionali.

Noi crediamo ancora nel voto, cioè nella delega a qualcuno, in politica come in associazione o a scuola, ruoli di responsabilità collettiva; senza credere saldamente in questo principio riteniamo ci sia davvero il rischio di uscire dalla democrazia. Naturalmente la delega va sempre presidiata dai cittadini che hanno il dritto e dovere di controllare, verificare, mettere in discussione o plaudire. Ma mai ci si può abbassare a governare solo inseguendo la necessità particolare o del momento. La politica deve dotarsi di credibilità, intelligenza e lungimiranza, proponendo soluzioni concrete e di ampio respiro, dimostrando capacità di sintesi, coraggio di decidere, trasparenza, equidistanza e coerenza.

La partecipazione, inoltre, se sbandierata poi deve essere anche praticata nei luoghi appropriati. Le assemblee, i Consigli Comunali e i luoghi deputati alle decisioni, dovrebbero essere occasione di confronto e discussione privilegiati e puntare alla partecipazione significa coinvolgere, spiegare, comprendere e accettare i punti di vista altrui. Invece l’impressione è che anche a Pergine sia in corso una esautorazione di fatto del ruolo del Consiglio Comunale che non viene informato e valorizzato.

Oggi assistiamo ad una gran discussione sulla attualità o meno dell’esistenza di una destra ed una sinistra in politica. A mio avviso combattere povertà e ingiustizie non è patrimonio di tutti; e purtroppo nemmeno il governo Renzi è riuscito a raddrizzare la rotta che vede in Italia aumentare sempre più la divaricazione tra ricchi e poveri. Chi ha interesse a tenersi mani libere, per saltare oggi su un carro e domani su un altro, facilmente e con qualunquismo decreta la fine della differenza tra destra e sinistra. Ma le politiche del lavoro, sociali, di innovazione e ricerca, le parità di opportunità per tutti, non sono esattamente le stesse se proposte da un governo di destra o di sinistra. E credo anche che la abnorme forbice sociale e culturale in Italia, necessiti urgentemente di politiche di centro-sinistra mirate a colmare questa ingiustizia.

Ma come possiamo affermare che rispetto al grande tema mondiale dell’ambiente e della sua salute (o malattia…) i leader di sinistra stiano lavorando nella stessa direzione di quelli di destra? Da una parte vedo uno sforzo per un cambiamento di rotta che preservi l’ambiente e corra al riparo rispetto ai mostruosi colpi inferti al nostro pianeta, dall’altra vedo ignorare perfino i moniti provenienti dalla scienza e cancellare ogni traguardo legislativo raggiunto per la lotta all’inquinamento, ai cambiamenti climatici e ai disastri ambientali. E allora? E’ proprio la stessa cosa? Ed a livello locale il discorso è identico: destra e sinistra hanno diverse sensibilità, diverse propensioni e negarlo significa annacquare tutto, alimentare l’informazione spazzatura ed accrescere il disinteresse della popolazione. Come ritengo sia fondamentale riaffermare con forza che il senso civico deve essere patrimonio privilegiato del politico, molto prima che delle liste civiche. L’uomo politico deve rappresentare elettivamente civismo e responsabilità. Certo, poi conta su quali gambe viaggiano le idee e le azioni; ed è per questo che siamo chiamati a fare scelte oculate, selezionando con cura le future classi dirigenti e i candidati cui affidare il nostro futuro.

Marina Taffara, consigliere comunale e segretario del Circolo PD Pergine
 

Democratica 2017 - Forum nazionale PD

Venerdì 30 giugno e sabato 1 luglio 2017 si è svolta a Milano “Democratica 2017”, l’assemblea nazionale dei circoli del Partito Democratico. L’obiettivo delle due giornate era creare un momento di confronto e dialogo dedicato a chi è protagonista attivo del lavoro del partito sul territorio: segretari di circolo, amministratori locali e militanti che si impegnano quotidianamente facendo da collegamento fra il partito a livello nazionale e i cittadini. È stata un’occasione per parlare delle sfide che ci aspettano nel futuro, il sottotitolo era appunto “Italia 2020”, ma anche per analizzare i risultati delle elezioni amministrative che si erano appena svolte in molte città italiane.

Dopo l’apertura dei lavori da parte del vicesegretario Maurizio Martina, il sindaco di Milano Beppe Sala ha tenuto un breve discorso di benvenuto evidenziando due temi che preoccupano maggiormente i cittadini italiani oggi: da un lato i problemi (reali o percepiti) legati all’immigrazione, dall’altro le difficoltà nel mondo del lavoro. Queste paure possono essere più o meno motivate, anche a seconda delle situazioni diverse in diverse parti d’Italia, ma sarebbe sbagliato sottovalutarle perché avvantaggiano quei partiti che guadagnano voti assecondando di volta in volta i malumori della gente.

L’intervento successivo, dal titolo “Il gioco di squadra”, era tenuto da Mauro Berruto, ex allenatore di pallavolo e ct della Nazionale, esperto di sport e di formazione manageriale, amministratore delegato della Scuola Holden di Torino. Attraverso dei parallelismi con il mondo dello sport, Berruto ha fatto emergere degli atteggiamenti positivi che ognuno può adottare, anche in politica, per lavorare meglio in un gruppo e ottenere risultati migliori. Raccontando le sue esperienze come allenatore in Italia, Finlandia e Grecia, ha spiegato come spesso il compito più difficile e delicato dell’allenatore sia quello di capire dove il suo lavoro è necessario: esistono squadre che hanno bisogno di incoraggiamento costante durante gli allenamenti, e altre invece che lavorano autonomamente in allenamento e hanno bisogno di supporto tecnico e morale durante la partita. Ha successivamente elencato alcuni atteggiamenti che sono negativi per la squadra, ma si incontrano abbastanza di frequente: resistenza al cambiamento, disfattismo, poca disponibilità all’ascolto. Il discorso di Berruto arrivava proprio al momento giusto, dato che nei giorni precedenti l’assemblea il PD era stato ancora una volta al centro dell’attenzione per le baruffe interne che rubano tempo ed energie all’azione politica e di governo.

Nella seconda parte della serata ci siamo divisi in “piazze tematiche” di discussione in cui i delegati dei circoli hanno avuto la possibilità di condividere con tutti le buone pratiche messe in atto ad esempio per favorire la cittadinanza attiva o la presenza nel mondo dei social network. Nel gruppo di approfondimento sulla partecipazione giovanile ho conosciuto meglio la realtà dei Giovani Democratici, un’associazione affiliata al partito che attualmente non esiste sul territorio del Trentino-Alto Adige. La mia impressione è stata questa: la presenza di un’organizzazione separata dove i giovani possano fare attività politica autonomamente può essere utile nelle grandi città, o dove la presenza giovanile nei circoli è limitata, ma non c’è ragione per creare delle sezioni GD in Trentino, dove (nella mia esperienza) ai giovani che vogliono fare attività politica viene volentieri fatto spazio nei circoli del partito. Un discorso diverso si potrebbe eventualmente fare riguardo al coinvolgimento di ragazze e ragazzi non ancora maggiorenni, per i quali un’associazione giovanile di supporto al partito potrebbe rappresentare uno spazio utile di espressione e di crescita (dal quale potrebbero poi uscire idee interessanti da realizzare con il supporto del PD).

La seconda giornata di assemblea, alla quale ho partecipato solo parzialmente, si è aperta con un’intervista a Roberto Burioni, che si impegna quotidianamente per smontare le falsità diffuse dai movimenti antivaccinisti; poi è salita sul palco Lucia Annibali, che collabora con il Ministero per le Pari Opportunità per combattere la violenza sulle donne. Successivamente don Luigi Ciotti ha fatto un discorso ampio e profondo sull’etica e sui valori che dovrebbero costituire la base della politica, mentre il discorso di chiusura è stato affidato al segretario Matteo Renzi.

Serena Curzel, circolo PD di Pergine

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