Un anno di sanità leghista: tante scelte "pop" Ma vanno risolti i nodi più spinosi

Diciamo che fino adesso - in tema di welfare e sanità - la giunta provinciale ha voluto "vincere facile" per usare un'espressione di comprensione immediata. Non che il sostegno alla natalità e gli aiuti alle famiglie non siano temi importanti, per carità.
L. Petermaier, "Trentino", 30 ottobre 2019

Ma giudicare un anno di governo in questi due ambiti così pregnanti per la vita delle persone (e che incidono in modo pesante sul bilancio provinciale) fermandosi solo ad alcune scelte "pop" volute dalla giunta provinciale sarebbe riduttivo. Perché welfare e sanità sono settori complessi, che hanno bisogno di una politica forte alla guida che dia un orizzonte, che motivi gli operatori e offra certezze agli utenti e prospettive ai medici (alcuni dei quali, da ultimo il primario Franco Chioffi, stanno lasciando la nostra provincia).

In tema di anziani l'esecutivo ha sospeso la riforma dello Spazio Argento, senza però metterla in discussione. Non c'è un'alternativa ma solo un'operazione ascolto che ha portato ad una sperimentazione che partirà l'anno prossimo e si concluderà a 2021 inoltrato.

Altri due fronti cari a Fugatti e ancora impantanati: riapertura dei punti nascita e guardie mediche. A Cavalese si è tornati a partorire, mentre non ci sono ancora notizie certe sulle altre località, solo una lettera con la richiesta di attivare un tavolo tecnico sul punto nascita di Arco che è stata consegnata al ministero. Sulle guardie mediche la situazione è che in Tesino e a Ledro il presidio è stato riaperto ma solo nei fine settimana. Per il resto tutto fermo.

C'è poi il tema del rapporto con le cooperative che lavorano nel sociale le quali attendono da tempo delle risposte in tema di nuove regole di accreditamento. Riforma avviata la precedente legislatura e sulla quale gli operatori chiedono certezze, certezze che - disertando di recente una riunione alla quale era attesa da un centinaio di coop - l'assessora Stefania Segnana non è ancora riuscita a dare.

Va detto per onestà che l'obbligato contenimento dei costi della sanità (risparmio di 120 milioni in tre anni) complica le scelte. Ecco, allora, scoppiare il caso delle cure intermedie a rischio sospensione alla Beato de Tschiderer o lo scontro con i volontari del trasporto infermi per il rinnovo delle tariffe. Sempre per onestà, però, va anche ricordato che uno dei primissimi provvedimenti dell'esecutivo è stato quello che ha portato qualche fondo in più alla Casa di cura Eremo di Arco, struttura privata dotata (evidentemente) di una forte capacità di lobbying.

Spazio Argento, sperimentazione che rischia solo di allungare i tempi

Si chiama "Spazio Argento" ed è la riforma dei servizi di assistenza agli anziani decisa dalla precedente giunta e che l'esecutivo Fugatti ha stoppato. La riforma, in realtà, non è stata messa in discussione, anzi spesso l'attuale esecutivo ha ripreso i concetti base di puntare molto sull'assistenza domiciliare e il co-housing. Però dopo una lunga operazione ascolto si è deciso di non decidere: nessuna controproposta o un piano operativo per obbligare le comunità a partire ma una sperimentazione in 3 comunità (e altre si sono lamentate di questo), a partire dal 2020.

Istituita la Commissione d'inchiesta sugli abusi contro i minori

Qualcuno potrebbe definire anche questa una scelta di tipo "pop" (di quelle che rispondono alle ondate "emotive" della popolazione) eppure è stato un provvedimento che ha fatto molto discutere. Al netto dei giudizi in merito ad una materia così delicata, è comunque un fatto abbastanza "storico" che anche il Trentino abbia istituito una commissione d'inchiesta sui minori per vedere se anche la nostra provincia è come Bibbiano. Non sarà la priorità del Trentino, ma il provvedimento si è comunque conquistato le prime pagine dei giornali.

Nuove regole di accreditamento Ma è nebbia sugli ultimi passaggi

Con le cooperative sociali il clima è teso dopo che l'assessora Stefania Segnana non si è presentata ad una importante riunione. Cosa si doveva decidere? Delle nuove regole di accreditamento per evitare che sui servizi sociali si andasse ovunque a gara rischiando di far saltare un sistema consolidato. La giunta precedente aveva previsto la riforma con l'obbligo per le cooperative del sociale di accreditarsi in un albo con la possibilità per gli enti locali di optare tra un ventaglio di modalità. Dopo un anno ancora non capisce come verranno attuati gli ultimi passaggi della riforma.

Cavalese è stato riaperto, a Borgo, Tione e Arco ancora nulla

Finora la giunta provinciale non ha messo in discussione le riforme varate nella scorsa legislatura. Parliamo di temi fondamentali per la sanità trentina (rete ospedaliera, riforma azienda, cure intermedie, medici di base, cure palliative, rete oncologica) per concentrarsi sulla riapertura dei punti nascita, una promessa solenne della campagna elettorale. A Cavalese il percorso (avviato dalla giunta Rossi) è stato completato, mentre per le altre località (Arco, Borgo e Tione) non si hanno notizie e la sensazione è che non ci siano per ora margini per riportare i nascituri in quelle zone.

Finora soltanto due riaperture e a tempo limitato: 6 mesi

"Sarà di vitale importanza il ripristino del servizio di guardia medica per quelle comunità che ne facciano richiesta" - si legge a pagina 26 del programma elettorale di Maurizio Fugatti. La sanità decentrata è sempre stata uno dei pallini dell'attuale governatore. I presidi di guardia medica ridotti nella precedente legislatura sono stati 13, portati complessivamente a 108. A distanza di un anno, la giunta provinciale, però, è riuscita a riaprirne soltanto due, quella del Tesino e quella di Ledro. In entrambi i casi la riapertura è stata annunciata "sperimentale e per sei mesi.

Le grane sulle cure intermedie e quei soldi stanziati per l'Eremo

Le grane sul tavolo dell'assessora Segnana e del dirigente Ruscitti non sono poche. I casi più recenti sono quello delle cure intermedie a rischio sospensione alla Beato de Tschiderer o lo scontro con i volontari del trasporto infermi per il rinnovo della convenzione. Le risorse - dicono dall'assessorato - sono in calo: 120 milioni di tagli previsti nei prossimi 3 anni. Tuttavia merita di essere notata una cosa: la prima delibera della giunta provinciale è stata quella che ha stanziato nuove risorse per l'Eremo di Arco, una struttura privata. C'era davvero tutta questa fretta?