La cura dei beni comuni e il Castello di Pergine

Fornire a una comunità luoghi, patrimoni collettivi, stimoli culturali e occasioni di socialità, gratuitamente dove possibile: a questo servono i “beni comuni”, tutelati e valorizzati anche da norme locali e nazionali.
Comunicato stampa del circolo PD di Pergine, 17 settembre 2017

Essi svolgono un compito preziosissimo, condizionando in maniera sensibile e decisiva non solo gli stili di vita individuali, ma anche i rapporti sociali, le relazioni e la qualità delle nostre esistenze. Perfino la mentalità e la vitalità delle persone dipendono molto da quanto i patrimoni comuni sono fruibili e aperti, da come vengono co-gestiti e co-controllati dalla comunità. In un contesto sociale dove i beni comuni sono tutelati, usufruiti, ben gestiti e valorizzati, tutti possono godere della ricchezza che rappresentano, anche i meno abbienti e chi ha bisogno di occasioni per rilanciare le proprie speranze.

Siamo dunque fermamente convinti non solo che il bene comune vada salvaguardato e valorizzato, ma anche del fatto che il processo di recupero e protezione dei beni comuni rivesta un ruolo rilevante, con un peso sia simbolico che sostanziale. In un momento storico nel quale il cittadino è disilluso, stanco e spesso scettico nei confronti della gestione della cosa pubblica, nuovi processi di coinvolgimento e di protagonismo collettivo possono generare nuovo entusiasmo e partecipazione democratica. Ciò che è importante non è solo il prodotto ma anche il processo, e questo richiede il contributo di tutti.

Il protagonismo del Comitato Castel Pergine finalizzato alla riconquista da parte dei cittadini del Castello di Pergine si muove sicuramente in questa direzione, ed è visto con favore dal Partito Democratico. In particolare crediamo che questa iniziativa possa generare alcune interessanti e pregevoli ricadute che, con una buona gestione a lungo termine, potrebbero aprire la strada anche ad altre iniziative virtuose. Innanzi tutto crediamo che ampliare la partecipazione alla gestione e la fruizione popolare di un bene storico come il Castello di Pergine rappresenti un’operazione culturale e di democrazia. Inoltre, in un momento in cui anche i giovani della Valsugana scappano all’estero, privi di motivi per restare e opportunità di dare il proprio contributo, immaginiamo che questa occasione possa far nascere possibilità di lavoro, di incontro e di sviluppo, connesse anche alla vocazione turistica del nostro territorio. Ed ancora: l’assunzione di responsabilità collettiva e condivisa crediamo possa essere un elemento capace di risvegliare nuove speranze in chi ha perso fiducia nell’agire comunitario dei cittadini di Pergine.

Da questo punto di vista riteniamo che la proposta del Comitato possa rappresentare anche un progetto pilota, un esempio per altre iniziative simili in cui la cittadinanza sia coinvolta non solo nella raccolta di fondi, ma soprattutto nella gestione dei beni di una comunità. Pensiamo ad esempio ad infrastrutture preziose e da troppo tempo attese come la pista ciclabile Trento-Pergine: anch’essa è un potenziale bene comune, latore di sani stili di vita, volano per l’economia locale e strategica per la protezione dell’ambiente. Oppure a Palazzo Crivelli, già di proprietà pubblica ma ancora senza destinazione e finanziamenti.

Il Partito Democratico invita ad aderire consapevolmente all’innovativa proposta. Le buone iniziative viaggiano sulle gambe delle persone, con caparbietà e coerenza nel perseguire le programmazioni ideate, grazie a chi ci crede profondamente e mantiene la barra orientata verso il bene collettivo, lontano da speculazioni di ogni sorta