COMUNICATO STAMPA Gruppo PD - Una politica agricola provinciale che consideri sempre più centrale e strategica l’agricoltura biologica

In merito alla discussione del ddl n° 208 sull’Assestamento di bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2017 – 2019 e del ddl n° 209 sul Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2016, la consigliera Donata Borgonovo Re, con il Gruppo Consigliare PD, ha presentato oggi un ordine del giorno che in modo organico e articolato vuole sollecitare l'adozione di politiche adeguate per la crescita dell’agricoltura biologica.

 

Secondo i dati forniti dall’Ufficio per le produzioni biologiche della PAT, nel decennio 2006-2016, sono triplicate le aziende – da 323 a 985 – che producono in modo biologico, mentre sono più che raddoppiati gli ettari coltivati con metodo biologico  - da 3.704,82 a 8041,7- nei diversi comparti agricoli (frutticolo, orticolo, olivo, piccoli frutti, pascolo, vivaismo, piante officinali, ecc.).

Questo fermento ha riscontri anche nel resto dell’agricoltura europea che anzi del biologico fa il perno della futura agricoltura sostenibile e compatibile, come bene sintetizza il Regolamento comunitario n. 834/2007 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici. “La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali. Il metodo di produzione biologico esplica pertanto una duplice funzione sociale, provvedendo da un lato a un mercato specifico che risponde alla domanda di prodotti biologici dei consumatori e, dall’altro, fornendo beni pubblici che contribuiscono alla tutela dell’ambiente, al benessere degli animali e allo sviluppo rurale”.

L’agricoltura biologica è quindi divenuta nel tempo un settore sempre più robusto ed interessante dell'economia nazionale, tanto che l'esportazione dei prodotti biologici italiani ha visto crescere il suo valore da 750 milioni di euro nel 2006 a 1.420 milioni di euro nel 2015, collocando il nostro Paese al vertice degli esportatori mondiali di prodotti biologici. Parliamo, in estrema sintesi, di oltre 1.3 milioni di ettari di superficie agricola, di poco più di 55.000 operatori e di un fatturato complessivo di quasi 4 miliardi di Euro, come ricordato dal Piano strategico nazionale per lo sviluppo del sistema biologico del 2016.

                 Non per nulla è in corso di approvazione in Parlamento una proposta di legge in materia, i cui contenuti sono stati discussi nei giorni scorsi a Trento con l'on. Alessandra Terroso, relatrice del ddl, in un Seminario dedicato agli operatori del settore organizzato dal Partito Democratico del Trentino. Il testo definisce significativamente la produzione biologica come "attività di interesse nazionale con funzione sociale" ed introduce strumenti coerenti alla riconosciuta centralità strategica di questo settore nell'economia agricola nazionale.

                 In questo disegno complessivo, la Provincia autonoma di Trento non ha ancora trovato una sua precisa collocazione perché manca un vero e proprio progetto di sviluppo del sistema né vi sono chiare strategie programmatorie nell’utilizzo delle Misure previste dalla UE a supporto del biologico.

Eppure in Trentino sono molte le esperienze che mostrano di avere una chiara consapevolezza delle sfide che attendono l’agricoltura di montagna: piccoli produttori, cooperative e associazioni che fanno anche agricoltura sociale, i bio distretti esistenti (Val di Gresta, primo tra tutti, e Valle dei Laghi) e quelli in corso di progettazione (Trento, Vanoi, Comano-Lomaso). Tutte realtà che attendono e chiedono una seria azione politica e progettuale.

In questa logica, l'ordine del giorno presentato dalla consigliera Donata Borgonovo Re  e dal Gruppo consigliare del PD trentino impegna la Giunta provinciale:

* a garantire, nella delibera che definirà l’attuazione dell’art. 24, la piena copertura del finanziamento delle domande presentate sulla Misura 11 del PSR 2014/2018, colmando tempestivamente i due anni di ritardo attualmente presenti nella liquidazione dei premi e verificando con cura i requisiti e le condizioni dei richiedenti per una corretta ed equa formazione delle graduatorie;

* a dotare l’Ufficio per le produzioni biologiche provinciale di personale e risorse adeguate sia per assicurare informazioni tempestive e complete ai produttori che intendono andare in conversione, sia a mantenere l’attuale standard di supporto ai produttori biologici in considerazione del continuo aumento del loro numero;

* ad integrare l’azione dell’Ufficio per le produzioni biologiche con quella dell’Ufficio tecnico per l’Agricoltura di montagna, risolvendo sul piano organizzativo situazioni o di sovrapposizione di competenze o di contraddittorietà e contrasti nelle informazioni fornite agli operatori;

* a concordare con la Fondazione E. Mach in via prioritaria il rafforzamento del ruolo dell’Unità per l’Agricoltura Biologica, mediante assegnazione di adeguate risorse perché non solo possa continuare a svolgere l’attività di formazione degli agricoltori -che già assicura egregiamente, nonostante il poco personale-, ma perché possa altrettanto egregiamente svolgere la necessaria attività di ricerca a servizio delle sempre più numerose istanze del territorio;

* a creare ed attivare un elenco di Agronomi iscritti all’albo, che possano supportare la consulenza tecnica in campagna a fianco dell’agricoltore;

* a garantire una premialità ai Biodistretti così come previsto dalle politiche comunitarie perché possano accompagnare e coordinare le azioni di formazione e di informazione per operatori e cittadini, di comunicazione e di promozione delle filiere corte, di commercializzazione dei prodotti;

* ad affidare a Trentino Marketing il compito di realizzare una segnaletica adeguata per indicare a cittadini e turisti le aziende bio, promuovendo il territorio in cui sono inserite e realizzando una ‘Carta del Biologico Trentino’;

* ad utilizzare a copertura degli oneri implicati dall’attuazione dei precedenti punti di impegno le risorse stanziate sulle corrispondenti missioni;

* a riferire, entro sei mesi dall’approvazione del presente atto, alla Commissione consigliare competente in merito alle attività intraprese ed alle azioni assunte per l’attuazione del presente Ordine del Giorno.