#TRENTO - Scalfi: «No alla conta per il coordinatore»

Riuscirà il Pd cittadino ad esprimere una candidatura condivisa per il coordinatore cittadino entro giovedì? «Sarebbe la soluzione migliore, in tutti i sensi, e quella che mi auguro si riesca ad ottenere. Ma, francamente, non sono ottimista» osserva Vanni Scalfi, presidente del gruppo in Comune.
"Trentino", 22 maggio 2017

«Che ci siano due o più candidature fa parte della naturale dialettica all'interno di un partito. Tuttavia credo che in questa fase arrivare ad una scelta unitaria darebbe più forza al coordinatore eletto e quindi più forza allo stesso Partito democratico. Anche perché alla scelta di un candidato come Tommaso Iori, mi pare di capire, hanno partecipato diversi consiglieri comunali. Pare evidente che andare tutti nella stessa direzione aiuterebbe molto il lavoro del gruppo consiliare. Sono stato anch'io coordinatore e capisco, d'altra parte, che ci siano percorsi, ambizioni, progetti individuali dichiarati o meno. Il mio invito è quello di fare tutto il possibile perché si arrivi ad un candidato unico come è avvenuto in questi ultimi nove anni di Pd: quando cioè sia io che la Bozzarelli eravamo il risultato di un percorso ampiamente condiviso. Non mi pare che con poco più di 300 iscritti arrivare alla conta sia un risultato auspicabile: sarebbe lacerante».

Ma il capogruppo non è ottimista a riguardo: «Non in modo smodato. Le persone che appoggiano Andrea Rinaldi hanno detto di voler sottolineare la discontinuità con il passato e anche di aver condiviso questo passaggio in modo ampio. Sarà. Sull'ampliezza di questo percorso abbiamo qualche dubbio. Iori è una figura attiva da anni e lo conosco bene...». Rinaldi è forse una figura dai modi più riservati. Nell'incontro organizzato dal Pd sabato mattina non ci pare di ricordare abbia preso la parola : «In effetti ci si attendeva che dicesse qualche cosa o che si muovesse in questi giorni. Sette anni fa io ero andato dal sindaco, dalla capogruppo: in questi passaggi dovresti cercare di spiegare alle persone con cui collaborerai quali idee hai sul ruolo del partito. Non si ha una conoscenza né delle idee né del percorso fatto da Rinaldi e questo lascia, perlomeno, perplessi».

Certo il tempo, con soli tre giorni alla scadenza delle candidature, non pare tantissimo per lasciare che la diplomazia interna al Pd smussi gli angoli: «Il tempo non è poco. E’ pochissimo. E la mia impressione è che le persone che sostengono Rinaldi si siano impuntate. Io voglio fare un appello a tutti, perché si sia il più lucidi possibili in questo frangente. Si è detto - osserva Scalfi - come ci aspettino scadenze elettorali importanti e sfide altrettanto delicate. Ecco perché essere uniti vuol dire essere più forti: va bene poi aprirsi alla città ma se lo fai con un partito unito sei anche più credibile. Al netto, mi auguro, di strani calcoli personali».