#TRENTO - Comune, alta tensione Pd-Patt

Alta tensione tra l’assessore Tiziano Uez e il Pd, ieri, in consiglio comunale sul regolamento sullo sport. Solo il differimento della delibera, chiesto dai dem, ha evitato la debacle al voto. Ma la spaccatura in maggioranza è apparsa chiara. Con le minoranze all’attacco. «Il sindaco è debole» ha tuonato il capogruppo della Civica Andrea Merler. Per sancire la spaccatura è mancato solo il voto.
M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 23 marzo 2017

 

La richiesta — in extremis — del Pd di «differire la trattazione» del regolamento sui contributi dello sport «a data da destinarsi» ha evitato, di fatto, che la tensione respirata in aula per due giorni tra l’assessore Tiziano Uez e i dem sfociasse in una bocciatura della delibera. E mostrasse nuovamente le crepe nella maggioranza del sindaco Alessandro Andreatta. Il quale, in ogni caso, dovrà tornare a lavorare sulle componenti della sua coalizione per cercare di scongiurare debacle più dolorose.

Il fuoco di fila, del resto, era iniziato già martedì sera, con le critiche di Andrea Merler (Civica Trentina) riprese dal capogruppo del Pd Vanni Scalfi: «Sono imbarazzato. Così non si può lavorare, così non si sta in una coalizione. Non è ammissibile che in una commissione capigruppo vengano presentati degli spunti e delle osservazioni e, un mese dopo, l’assessore arrivi in aula con un testo esattamente identico». Di più: «Dare l’idea di gestire la cosa pubblica con criteri personalistici non va bene, per di più se sei nel centrosinistra autonomista». «Noi non ci siamo mai permessi di prendere di mira un assessore» ha replicato il capogruppo del Patt Alberto Pattini.

Scintille che ieri sera sono rimaste nell’aria. «Un regolamento ci vuole, ma con questo testo sarà ingestibile» ha spiegato Bruna Giuliani (Lega Nord). Ha posto l’attenzione sul «metodo» invece Salvatore Panetta (Gruppo misto), preoccupato per l’entità dei contributi alle società sportive.

«Il regolamento in vigore, del 2001 — ha spiegato l’assessore a — non è obsoleto, né fatto male. Ma aveva bisogno di adeguamenti». E sulle accuse di non aver accolto le modifiche proposte da varie forze politiche, Uez ha replicato: «Non è vero che non è stato modificato nulla. Anzi: è stata accettata la modifica chiesta da Merler per l’articolo 6 e quella di Ducati per l’articolo 7». Con una battuta al capogruppo della Civica: «Mi dispiace di essere considerato dal collega poco brillante e noioso. La pensa così anche mia moglie, forse dovrei preoccuparmi. Ma a volte essere pedanti è una necessità». Poi ha assicurato: «I criteri per i contributi saranno approvati con delibera e saranno quindi visibili a tutti. Saranno in vigore in via sperimentale per un anno. Poi verificheremo i risultati e valuteremo eventuali modifiche». L’assessore ha risposto a tutti i consiglieri intervenuti. Escludendo però di rivolgersi al Pd, fatta eccezione per un passaggio sugli emendamenti di Paolo Serra. Silenzio sulle critiche di Scalfi. Il quale ha reagito ritirando gli emendamenti. «Uez risponda a tutti i consiglieri» ha incalzato Stefano Bosetti (Psi). «Avrei risposto direttamente agli emendamenti» ha minimizzato l’assessore. Facendo salire ancora di più la tensione tra i banchi del Pd. Fino alla richiesta, da parte di Roberta Calza, di sospendere il consiglio per una riunione dei capigruppo di maggioranza «per un chiarimento». «Non se ne parla» ha tuonato Merler, che ha preteso di continuare. In un clima sempre più teso (con la presidente Lucia Coppola in difficoltà a mantenere l’ordine), Calza ha chiesto quindi di sospendere la trattazione della delibera, per «differire» la votazione ad altra data. Questa volta, la proposta è andata a segno. Lasciando inalterati, però, i problemi. Il Patt, infatti, ha votato contro la sospensione del dibattito («Dal Pd sono arrivate parole pesanti» ha sottolineato amareggiato Pattini). E dai banchi della minoranza non sono mancate le critiche a «una maggioranza senza più numeri». «La città è ostaggio della debolezza del sindaco» ha detto Merler. «Se Andreatta non riesce ad avere i voti per un regolamento dello sport — ha aggiunto — non so come pensa di poter portare a casa un Piano regolatore generale». «Sono indignato dalla gestione becera del Pd, che antepone questioni personali» ha attaccato Cristian Zanetti (Forza Italia). «Si sono perse due sedute per l’incapacità della maggioranza» ha aggiunto Stefano Osele (Lega nord).