Superare i pregiudizi e gli stereotipi

Ho letto l'intervento di Gubert, inerente la legge elettorale provinciale e la previsione di inserire la doppia preferenza di genere. La previsione di legge non è antidemocratica, giacché una sentenza della Corte Costituzionale, la n. 49 del 2003, ha definito le quote di genere una misura necessaria per un riequilibrio della rappresentanza. Tra l'altro nel resto d'Italia la doppia preferenza di genere è una realtà non contestata più da alcuno!
Luigi Olivieri, 22 settembre 2016


Questo per sgomberare subito il campo da pregiudiziali di costituzionalità. Semmai è l'attuale legge elettorale provinciale che può essere considerata non rispettosa degli articoli 3 e 51 della Costituzione, in considerazione del fatto che l'attuale norma nulla prevede in merito alla composizione mista dell'esecutivo provinciale e degli altri Organi della nostra Assemblea elettiva provinciale.
Gubert confonde quella che definisce «maggior propensione degli uomini ad occuparsi di certi ambiti della vita e la maggiore propensione delle donne ad occuparsi di altri ambiti» con gli stereotipi e la volontà da parte, del cosiddetto, potere consolidato di fissare dei ruoli precisi e differenti tra uomini e donne; quindi vorrebbe consolidare la «stortura» e farla interpretare come un «ordine naturale delle cose»!
In realtà sono convinto che esista un pregiudizio più antico di tutti e che riguardi le donne, tutte le donne di ogni etnia, condizione culturale o economica ed il superamento di questo pregiudizio è il compito fondamentale che oggi dovrebbe porsi una società che si definisce civile. Che il pregiudizio esista e abbia radici antiche è dimostrato dalla storia. Eschilo nel Coefore afferma che il cuore delle donne è abitato da passioni sfrenate, in grado di distruggere il confine tra l'uomo e la bestia.
Aristotele pensa che la libertà concessa alle donne sia dannosa al fine della costituzione dello stato. Euripide, nell'Ippolito, chiede a Zeus per quale motivo abbia messo «sotto il sole questo malanno ignobile per gli uomini che sono le donne», per non parlare della ferocia di Medea, che per vendicarsi del marito, uccide i figli e nega loro la sepoltura.
San Tommaso d'Aquino afferma che la donna ha bisogno dell'uomo, perché essendo l'uomo più intelligente, può esercitare su di lei un'azione di governo totale.
Potrei continuare a lungo, ma arrivo all'epoca moderna italiana per ricordare come solo nel 1963 il Parlamento ha approvato la legge che consente anche alle donne l'accesso in Magistratura, ne erano escluse perché ritenute troppo umorali. Oppure di come l'adulterio femminile fosse considerato un reato meritevole di arresto o come il delitto d'onore consentisse di uccidere, impunemente, la propria sposa. O ancora, di come certi processi per stupro finiscono con il considerare colpevole o accondiscendente la vittima. Ricordo la sentenza di quel giudice che non trovava possibile lo stupro di una donna in jeans, quasi a voler apprezzare maggiormente delle novelle Maria Goretti.
Dovremmo essere capaci di leggere criticamente la storia in modo tale da non consolidare i pregiudizi e gli stereotipi.
La SDA Bocconi, sicuramente non ultima in fatto di ricerca, ha certificato che un numero maggiore di donne nei Consigli e nelle Giunte comunali ha fatto registrare un governo del territorio migliore. Già nel 2007, la storica ricerca McKinsey dimostrava, dati alla mano, che le aziende con CdA misti donne/ uomini andavano meglio in Borsa di quelle con CdA maschili. Altre ricerche hanno confermando che le performance migliori, anche a seguito della crisi economico-sociale del 2008, erano di quelle aziende con un management e una governance costituita da almeno il 30/40 per cento da donne.
Infine la doppia preferenza di genere parte da una considerazione sociologica e cioè che vi sono due gruppi sociale immediatamente identificabili: uomini e donne. Successivamente poi ognuno può riconoscersi in «n» gruppi: lavoratori/ i i, disoccupate/i, credenti o non credenti, bionde/i, contadine/i, professioniste/i e così via.
Pensare dunque ad altre quote da attribuire a varie categorie, pare essere decisamente strumentale. Fino ad oggi hanno governato il mondo gli uomini, farsi un po' di lato e consentire anche alle donne di offrire il loro contributo è necessario direi indispensabile .