Quote rosa, Rsa e bilancio: tre spine per Rossi

Un autunno caldo dal punto di vista dei temi e della loro condivisione in maggioranza. È quello che attende il presidente della Provincia Ugo Rossi al rientro dalle ferie (il governatore è partito ieri per un viaggio in Scozia di una decina di giorni). Ad aspettarlo un’agenda fitta delle «priorità» che gli ricordano i capigruppo di maggioranza Alessio Manica (Pd), Gianpiero Passamani (Upt) e Lorenzo Ossanna (Patt).
M. Romagnoli, "Corriere del Trentino", 2 agosto 2016

 

Tra queste il disegno di legge Maestri-Bezzi sulla rappresentanza femminile (che ha già visto un disaccordo tra Pd, Upt e Patt sull’alternanza e sulla doppia o tripla preferenza), il bilancio di previsione, il piano di razionalizzazione delle Rsa, la figura del garante dei detenuti e, ultimo ma non meno importante, il turismo con gli strascichi della discussione sulle Apt che giovedì in Aula ha creato momenti di tensione in maggioranza.

«Agricoltura, turismo, edilizia, lavoro, preferenza di genere e piano delle Rsa» è l’agenda che propone Passamani. «Il primo tema — spiega — è l’agricoltura per cui viviamo un momento molto problematico, visti meteo e malattie con la drosophila e la peronospora: va risolto il problema. Agricoltura e turismo vanno supportati perché sono la ricchezza del Trentino, bisogna affrontare i problemi, non avere solo una visione sul futuro». «Poi c’è l’edilizia — prosegue il capogruppo dell’Upt — e il nodo della contribuzione: l’Assestamento ha dato il la per rimettere in moto il settore. Serve attenzione al lavoro». E le questioni più proiettate sul futuro: «La valorizzazione delle quote rosa era nel programma iniziale, bisogna solo capire come far partire questo processo di evoluzione anche in politica. Per le Rsa, invece, c’è un gruppo di lavoro dell’Upt che ha fatto il suo primo incontro venerdì scorso, presieduto da Stefano Graiff con una decina di rappresentanti di Rsa sul territorio. Stiamo per arrivare in Quarta commissione, la riforma è avviata in previsione di una decuplicazione entro il 2040 dei nostri anziani: qualcosa deve cambiare». Poi l’accenno alla tassa di soggiorno: «Bisogna fare il punto sulle Apt, condivido l’emendamento di Detomas nel merito (il casus belli di giovedì scorso, ndr ), anche se non nel metodo di presentazione. Bisogna distinguere le Apt che con la tassa non pagano nemmeno la luce e quelle che invece riescono a farcela, bisogna fare sistema in Trentino, non dividerci tra ambiti».

«Sui finanziamenti alle Apt non siamo messi male — interviene Ossanna — nel 2012 erano di 18 milioni, divenuti negli anni successivi 17, 14, poi di nuovo 17 nel 2015 e ora 18,7. La tassa di soggiorno fa entrare 12,1 milioni, quindi per colmare la differenza c’è già un certo tipo di esborso. Posso capire che servono più soldi, ma il finanziamento è rimasto quello del 2012 nonostante la crisi». Poi l’agenda del capogruppo del Patt: «Il piano proposto per le Rsa è in fase di sviluppo, ci si sta ragionando. Credo che la soluzione della giunta, di raggruppare le realtà e non concentrarle, sia la migliore. Per il bilancio di previsione invece c’è tempo».

«Uno dei temi da affrontare — interviene Manica — è la doppia preferenza di genere, poi ci saranno da affrontare la riforma della cultura dell’assessore Mellarini, quella dell’editoria e poi alcune leggi su temi valoriali. Una su tutte quella sul garante dei detenuti: sono temi importanti in cui la maggioranza non deve essere fragile. In autunno dopo i congressi i partiti devono cominciare a lavorare per accompagnare bene la fine legislatura. L’orizzonte è il 2018: per arrivarci con una proposta del centro sinistra autonomista bisogna cominciare a fare un bilancio e a inquadrare lo scenario. La priorità però, fino alla fine del 2017, è amministrare e attuare il programma. Tra i passaggi nodali anche il referendum, passaggio importante per il centrosinistra autonomista. La riforma delle Rsa, invece, avrà un impatto concreto sul territorio, sarà un bel banco di prova per cui tutti, dai consiglieri al presidente, dovranno farsi carico delle difficoltà insite nel cambiamento». Poi ci sarà il bilancio di previsione: «L’ultimo politico — ricorda Manica — perché quello del 2018 sarà più prudenziale».

Ma il confronto prima di tutto, fanno sapere i tre capigruppo ripensando all’appello di Mellarini (sul Corriere del Trentino di sabato, ndr ). «Il punto della situazione va fatto perché quel che è successo in Aula giovedì scorso è frutto di poco dialogo — dice Passamani — Servirebbero più incontri di maggioranza. In passato se ne facevano di meno? Ma il confronto deve essere più fluido, altrimenti poi rischiamo di leggerci sui giornali». «A fine agosto o a inizio settembre faremo un incontro di maggioranza — fa sapere Ossanna — È giusto, fa sempre bene chiarirsi. Non vedo una situazione di tensione, l’episodio della scorsa settimana si è risolto». Manica: «Condivido le parole di Mellarini, ha ragione: ad agosto quando anche l’attività giuntale è ridotta varrebbe la pena che la maggioranza si trovasse. A prescindere dal fatto che si creda che quando lo fa sia per situazioni emergenziali, un confronto serve per muoversi all’unisono. Ad aprile abbiamo aperto questo percorso che poi si è un po’ interrotto».