Per salvare i migranti serve «Mare nostrum»

I flussi di migranti che attraversano il Mediterraneo sono aumentati in modo significativo a partire dal 2013, all'indomani della «Primavera araba», a seguito della crisi in Libia e nel Corno d'Africa e della guerra civile in Siria, dove il governo di Bassar al-Asad e il maggiore responsabile della morte di oltre 200.000 uomini, donne e bambini siriani. Infine vi è anche il regime terroristico dell'Isis, che in Medio Oriente ha costretto alla fuga migliaia di persone.
Mattia Civico, Riccardo dello Sbarba, "L'Adige", 24 aprile 2015

Queste situazioni catastrofiche hanno come conseguenza l'esodo di milioni di persone, che raggiungono la Turchia, il Libano e la Giordania, ma anche l'Europa attraverso il Mediterraneo. La principale destinazione di transito di questo flusso migratorio è l'ltalia, dove nel 2014 sono approdati circa 200.000 migranti, di cui solo 37.000 registrati, mentre la parte restante soggiorna illegalmente sul territorio. La maggior parte dei migranti sbarcati in Italia senza essere stati registrati ha raggiunto l'Europa centrale e settentrionale, per cui solo in Austria sono stati registrati circa 30.000 nuovi arrivi nel 2014.
La fuga dall'Africa avviene per la maggior parte in barconi, gestiti da trafficanti di esseri umani, spesso in partenza da Libia o Egitto, sovraccarichi di persone, con insufficiente carburante e cibo, e di conseguenza spesso si verificano dei naufragi. La recente strage in mare del barcone sovraffollato sino all'inverosimile e costata la vita a 900 persone, ma oltre all'indignazione e all'orrore suscitato non ha prodotto alcuna misura efficace per migliorare la situazione.
Un intervento umanitario di grande impatto è stata l'operazione «Mare Nostrum», avviata da metà ottobre 2013 al 31 ottobre 2014 dopo l'annegamento di circa 350 persone davanti a Lampedusa, con la quale il Governo italiano, guidato da Letta, decise di impiegare la Marina Militare per operazioni di salvataggio ad ampio raggio. «Mare Nostrum» ha effettivamente salvato molte migliaia di persone in difficoltà in mare, sottraendone alcune a morte sicura. L'operazione, riconosciuta a livello internazionale, si è tuttavia conclusa il 31 ottobre 2014. La decisione di terminare la missione di «Mare Nostrum» è stata incomprensibile, dato che i costi di 9 milioni di euro al mese erano più che ragionevoli rispetto ai risultati raggiunti. Anche l'argomentazione che «Mare Nostrum» incentiverebbe ancor più le bande di passatori, non ha fondamento se si considerano le catastrofi di questi ultimi mesi.
A fronte del recente disastro, per il quale l'espressione «catastrofe umanitaria» appare quasi un eufemismo, e alla luce delle tiepidi reazioni da parte dell'UE che si mostra indegna del premio Nobel a lei conferito, e necessario ripristinare la missione «Mare Nostrum» e assegnare nuovamente alla Marina Militare italiana il comando per salvare i migranti in difficoltà, intervenendo già dinanzi alla costa africana.